Mission Zaporizhzhia tra scorie atomiche e scorie della guerra
Crisi ucraina Ispettori dell’Aiea nella centrale nucleare, oggi e «per qualche giorno». Ecco cosa dovranno controllare, incluse le accuse di fughe radioattive
Crisi ucraina Ispettori dell’Aiea nella centrale nucleare, oggi e «per qualche giorno». Ecco cosa dovranno controllare, incluse le accuse di fughe radioattive
La missione di controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia è in corso, gli ispettori sono arrivati ieri nella cittadina che ospita la più grande centrale d’Europa, domani entreranno negli impianti. «L’ispezione durerà qualche giorno», ha detto il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, facendo riferimento a una presenza permanente.
IL COMPITO PRINCIPALE degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, oltre a quello di assicurare che le norme di sicurezza di una centrale siano seguite, è di verificare che negli impianti nucleari civili non si compiano attività collegate ad usi militari. Tutti i materiali in entrata e in uscita (ad esempio le scorie nucleari) non debbono essere inviati a impianti o usi differenti da quelli confermati dall’Aiea all’atto dell’approvazione delle linee guida della centrale stessa e delle strutture collegate ad ogni attività nucleare.
Strumentazioni, impianti di arricchimento, reattori, miniere e depositi di sostanze radioattive sono tutti monitorati regolarmente dagli ispettori internazionali. L’Aiea è l’unica organizzazione al mondo certificata a verificare che il materiale nucleare nella centrale sia esattamente quello dichiarato dal gestore.
MENTRE UNA NORMALE ispezione dura in media tra le 4 e le 10 ore, a Zaporizhzhia si prolungherà per giorni a causa della complessità dell’impianto (sei reattori, una piscina di decadimento, un deposito di materiale radioattivo a secco) e per il lungo periodo in cui la centrale ha operato senza controlli internazionali.
La parte più delicata del lavoro sarà il controllo dei reattori e delle barre immerse nella piscina che contiene le barre di combustibile esausto. Occorrerà controllare che la quantità del materiale presente sia esattamente uguale a quella dichiarata dagli operatori della centrale. A seconda del numero dei reattori, della loro potenza, grandezza, età, operatività, le barre possono essere migliaia.
A questo scopo gli ispettori hanno a disposizione diversi strumenti per misurare i raggi gamma emessi all’interno delle piscine di decadimento: dato che l’isotopo di ogni atomo emette un caratteristico raggio gamma, lo spettrometro può identificare quali elementi sono contenuti nella piscina anche nel caso siano stati rimossi o manipolati.
Un altro strumento utilizzato per rivelare eventuali manomissioni nella piscina di stoccaggio è il Dcvd (Digital Cerenkov Vewing Device) che identifica i raggi ultravioletti emessi dalle barre di uranio esauste al fine da accertare che non contengano altri materiali per camuffare eventuali sottrazioni.
GLI ISPETTORI PORTERANNO con sé anche zaini speciali pesanti 14 kg per il rilevamento di radiazioni e configurati per localizzare materiale nucleare o radioattivo trafugato o abbandonato. Sono dotati di speciali rilevatori a scintillazione che possono identificare sorgenti radioattive e classificarle a seconda della loro pericolosità e utilizzo (medico, civile, militare, industriale).
Questi zaini rappresentano l’elemento fondamentale per identificare operazioni non autorizzate. Sono gli stessi utilizzati nelle altre quattro centrali ucraine controllare dall’Aiea (Rivne, Khmelnytskyy, South Ukraine e Chernobyl), dove non sono state riscontrate sostanze utilizzabili a scopi militari.
SI DOVRÀ INOLTRE accertare che le telecamere che monitorano costantemente le parti più sensibili dell’impianto inviando i dati alla sede centrale di Vienna non siano state manipolate. Durante il periodo di guerra alcuni dei dispositivi di controllo automatico sono stati temporaneamente disconnessi dalla rete.
Gli ispettori dovranno anche valutare quanto siano vere le accuse mosse da Russia e Ucraina su bombardamenti all’interno del sito e, nel caso, la reale consistenza di questi attacchi sulla sicurezza della centrale e della popolazione.
In particolare, Kiev ha più volte accusato Mosca di aver colpito il deposito di rifiuti radioattivi contaminando la zona e, in altri casi, di aver causato la fuoriuscita di idrogeno radioattivo da condutture e da tank del sito nucleare. Nessuno di questi addebiti ha però trovato conferma nelle analisi atmosferiche effettuate in continuo.
LA SQUADRA DELL’AIEA si assicurerà anche che il personale segua le misure di sicurezza, così come approfondirà le accuse di pressione psicologica, abusi e torture pervenute dalle autorità ucraine che i militari russi avrebbero perpetrato ai danni del personale. A questo proposito sarebbe stato più onesto accettare le richieste di associazioni in difesa dei diritti umani, le quali domandavano che, accanto agli ispettori nucleari fosse concesso anche a loro rappresentanti di entrare a Zaporizhzhia. Non sono state accolte.
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