La mostra fotografica allestita in centro a Milano si chiama «Eyes of Mariupol – Uno sguardo negli occhi dei difensori», grandi installazioni in via Dante fino al 17 settembre.

Promossa dall’Associazione dei giovani ucraini, ha ricevuto il patrocinio del primo Municipio.

Sono foto dei militari della Azov e la locandina è un primo piano di Denys Prokopenko, ex comandante del battaglione Azov noto per il passato di ultras della Dinamo Kiev e per le simpatie neonaziste.

Per prima aveva protestato Rifondazione comunista, visto che la Azov «è una formazione riconosciuta come neonazista». Ieri lo ha fatto anche il console russo a Milano, Shtodim, che si è rivolto al sindaco Sala per esprimere «profondo sdegno» per l’omaggio ai militari «noti per le stragi commesse non solo a Mariupol ma in tutto il Donbass».

Ha replicato il console ucraino Kartysh per il quale la polemica dimostra «quanto influente sia la macchina propagandistica russa».

Ma c’è imbarazzo anche nel comune. Un consigliere di maggioranza della lista Sala, Fedrighini, si dissocia dal patrocinio, mentre il presidente del primo Municipio, Abdu, precisa che «è un patrocinio tecnico, la mostra ha avuto il parere positivo del gabinetto del sindaco».

Soldati ucraini nell’acciaieria Azovstal di Mariupol durante l’assedio russo, foto di Dmytro Kozatsky