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Milano, il Comune parte civile contro gli ecologisti

Milano, il Comune parte civile contro gli ecologistiLa protesta di Ultima Generazione in piazza degli Affari a Milano – Ug

Ultima generazione Nonostante la richiesta del pm, il giudice decide per il rinvio al giudizio degli attivisti che a gennaio scorso hanno spruzzato vernice lavabile sul basamento del Dito di Cattelan

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 18 gennaio 2024

447 euro, più i danni non patrimoniali da quantificare. Sono i soldi che il Comune di Milano chiede ai tre attivisti di Ultima Generazione – Sandro, Fioretta e Leonardo – per aver spruzzato della vernice lavabile sul basamento del celebre Dito (medio) dell’artista Maurizio Cattelan. L’opera si trova al centro di piazza Affari, nel capoluogo meneghino, e guarda al palazzo della Borsa. Ieri l’amministrazione si è costituita parte civile nell’udienza preliminare del procedimento sull’azione di protesta realizzata il 15 gennaio scorso dal movimento ecologista nell’ambito della campagna Stop sussidi al Fossile, che chiede la fine dei contributi pubblici ambientalmente dannosi. Nonostante il pm avesse chiesto il non luogo a procedere per la tenuità del fatto, il giudice ha deciso il rinvio a giudizio per il reato di danneggiamento. Il processo inizierà il 18 marzo prossimo.

Gli attivisti si sono appellati all’articolo 9 della Costituzione, che oltre a cultura e ricerca scientifica definisce come obiettivo della Repubblica la tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico. A loro difesa hanno anche prodotto una lettera scritta da Cattelan e un parere di Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena. Entrambi concordano sul fatto che non c’è stato alcun danneggiamento. «Gli autori hanno agito senza intenti aggressivi nei confronti miei o della mia opera», ha scritto l’artista.

Martedì il consigliere comunale di Europa Verde Tommaso Gorini aveva difeso nell’aula meneghina gli ecoattivisti. «L’anno scorso abbiamo dovuto spendere 275mila euro per ripristinare i tetti del castello sforzesco che sono stati spazzati via da una tempesta di vento che non si è mai vista a Milano. Quelli apparentemente sono crimini che non hanno colpevoli, invece siamo co-responsabili anche noi», ha dichiarato.

Dall’altro lato dello schieramento politico esulta il deputato FdI e già vicesindaco di Milano Riccardo De Corato: «Nello stesso giorno in cui arriva il rinvio a giudizio per gli “ecoimbecilli” che avevano sporcato il monumento Love, noto come “Il dito”, in aula alla Camera voteremo il Ddl imbrattamenti, su proposta del ministro della Cultura Sangiuliano». Il riferimento è alla norma che introduce una nuova fattispecie di reato per punire le azioni che rischiano di rovinare opere d’arte e monumenti, anche quando non si concretizza alcun danno reale, e rende più semplice in tali circostanze l’applicazione di misure cautelari.

Oggi, intanto, davanti al tribunale di Bologna andrà a sentenza il processo contro altri tre attivisti di Ultima Generazione per un blocco stradale nel capoluogo emiliano del 2 novembre scorso. Sono accusati di: violenza privata aggravata, danneggiamento aggravato, interruzione di pubblicazione, manifestazione senza preavviso e violazione del foglio di via.

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