Europa

Migranti, resta bloccata la riforma dell’asilo

Europa Non riuscendo a modificare il regolamento di Dublino, l’Unione europea prova a inventarsene due: uno per Italia, Spagna e Grecia, i Paesi di primo approdo per i quali resterebbero in […]

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 7 dicembre 2018

Non riuscendo a modificare il regolamento di Dublino, l’Unione europea prova a inventarsene due: uno per Italia, Spagna e Grecia, i Paesi di primo approdo per i quali resterebbero in vigore le vecchie norme, l’altro per i Balcani. A proporre la creazione di un doppio binario per gestione dei migranti è stata ieri l’Austria, presidente di turno dell’Ue, aprendo i lavori del Consiglio Affari Interni dei 28. L’idea ha avuto però vita breve ed è stata praticamente bocciata subito a maggioranza mentre Italia, Spagna, Malta, Grecia e Cipro si sono opposti anche all’idea, avanzata nei giorni scorsi dalla Commissione Ue, di uno spezzettamento della riforma dell’Asilo lasciando indietro il regolamento di Dublino, opposizione condivisa anche da Ungheria Bulgaria e Polonia.

A ipotizzare la possibilità di procedere con piani di solidarietà pensati su misura per aree regionali, è stato ieri il ministro degli Interni austriaco Herbert Kickl. L’idea sarebbe quella di lasciare invariate le vecchie norme di Dublino per i Paesi di primo approdo, aprendo invece nei Balcani campi controllati dove radunare i migranti. Da lì verrebbe ammesso nella Ue solo chi sarebbe destinato a essere rimpatriato (con partenza dei singoli Stati sulla base degli accordi bilaterali stipulati con i Paesi di origine), oppure chi avrebbe diritto alla protezione internazionale. Un’idea naufragata subito, ma che difficilmente avrebbe potuto realizzarsi anche per la contrarietà già espressa in passato dagli Stati balcanici a trasformarsi in una sorta di Ellis Island europea.

Il doppio binario per l’Asilo non è stata la sola proposta austriaca ad essere stata contestata. Vienna vorrebbe infatti rimettere in discussione tre delle misure del pacchetto Asilo su cui è stato raggiunto un ampio accordo politico. Un tentativo che ha suscitato la reazione del presidente della commissione Libertà civili del parlamento europea che ha invitato l’Austria a intervenire nella prossima plenaria per fornire chiarimenti.

Tutte mosse che non mancano di suscitare preoccupazione tra gli europarlamentari. Critiche alla proposta di spacchettare la riforma di Dublino dal pacchetto di misure sull’asilo è stata criticata dall’europarlamentare di Possibile/S&D Elly Schlein: «La Commissione anziché difendere la propria proposta di riforma o fare asse con il parlamento, che ne ha votata una molto più ambiziosa, si fa sempre portavoce dell’incapacità del Consiglio di trovare u accordo sulla solidarietà interna», ha commentato l’europarlamentare, per la quale «qui non si tratta di difendere la riforma di Dublino in quanto tale, ma con essa l’idea stessa di un’Unione che sappia farsi carico in modo condiviso delle responsabilità alle quali è chiamata».

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