Italia

Migranti, la stretta già c’è: asilo solo a 4 profughi su 10

Migranti, la stretta già c’è: asilo solo a 4 profughi su 10

Eccessi I dati delle commissioni territoriali. Sbarchi in calo anche nel 2018 mentre aumentano i rimpatri. E le vittime in mare

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 16 gennaio 2018

Da almeno sette mesi gli arrivi di migranti in Italia sono in netta diminuzione, così come è in calo il numero di reati compiuti, in generale da delinquenti italiani e stranieri. Certo, chi ha deciso di cavalcare paura e xenofobia nella campagna elettorale appena cominciata non si farà fermare dai dati diffusi dal Viminale e dal ministero della Giustizia e continuerà la caccia al voto di pancia. Lo ha fatto Silvio Berlusconi domenica scorsa descrivendo in televisione l’Italia come un Paese in cui «accade un reato ogni venti secondi», e ha rilanciato ieri il candidato leghista alla regione Lombardia Attilio Fontana vagheggiando su fantomatici rischi per «la razza bianca» derivanti dalla presenza di migranti. Ieri a smentire il leader di Forza Italia è intervenuto direttamente il ministro della Giustizia Andrea Orlando: «I dati dicono cose diametralmente opposte a ciò che afferma Berlusconi: i reati della microcriminalità continuano scendere mentre aumentano le frodi informatiche, poco legate all’aumento degli extracomunitari», ha spiegato il Guardasigilli. Se la realtà ha dunque ancora un senso bastano le statistiche – e la volontà di leggerle – per mettere a tacere chi soffia sul fuoco creando inutili allarmismi.

RICHIEDENTI ASILO A smentire l’immagine dell’Italia come Paese in cui è facile entrare e rimanere, tanto cara alla destra, ci sono tanto per cominciare i dati delle commissioni territoriali alle quali spetta il compito di accogliere o respingere le richieste di asilo. E i numeri dicono che nel 2017 sono state esaminate 80 mila domande su un totale di 130 mila, 10 mila in meno rispetto al 2016. Quelle accolte sono state appena il 40% (47.839), il che significa che sei richiedenti asilo ogni dieci si sono visti respingere la domanda. La Fondazione Ismu sottolinea come tra quanti hanno avuto un esito positivo crescono coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato (8,5% contro il 5,5% del 2016), mente cala il numero dei rifugiati ai quali è stata riconosciuta la protezione sussidiaria (concessa a chi non può dimostrare una persecuzione ma comunque rischia di subire ritorsione facendo rientro nel Paese di origine). Uno su quattro, infine, ha ricevuto la protezione umanitaria (riconosciuta per oggettive situazioni personali gravi).

SBARCHI Nel 2017 sono arrivati in Italia poco meno di 120 mila migranti (119.369), pari a meno 34,24% rispetto all’anno prima. La flessione è cominciata a partire dal mese di luglio in seguito all’accordo siglato dal governo italiano con quello libico per affidare alla Guarda costiera nordafricana il compito di fermare i barconi carichi di uomini, donne e bambini. Ieri il Viminale ha fornito i dati per quanto riguarda le prime due settimane del 2018: 841 quelli sbarcati dal primo al 15 gennaio, il 64,29% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.
Dato frutto di una recente inversione di tendenza, visto che i primi giorni dell’anno nuovo sono stati invece caratterizzati da un aumento degli arrivi.

RICOLLOCAMENTI Sempre la Fondazione Ismu ricorda come in più di due anni – da settembre 2017 a dicembre 2017 -sono stati trasferiti dall’Italia verso uno Stato membro solo 11.464 richiedenti protezione internazionale. Nella quasi totalità dei casi si tratta di eritrei (95%) seguiti da soli 521 siriani e da 98 persone appartenenti ad altre nazionalità Tra i trasferiti anche 1.83 minori e 99 minori non accompagnati. La Germania è il paese che ne ha accolti di più (43%).

MORTI E DISPERSI Purtroppo resta alto il numero di coloro che hanno perso la vita tentando di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo: nel 2017 si stima siano stati 3.116, in pratica 18 morti ogni mille persone sbarcate.

NAZIONALITÀ Il 2018 sembra per il momento segnare una novità per quanto riguarda i Paesi di origine dei migranti. In cima alla classifica figurano infatti i senegalesi (90), seguiti da nigeriani (56), gambiani (50), marocchini e guineani (42). Fino allo scorso mese di dicembre erano invece i nigeriani la nazionalità più numerosa.

RIMPATRI In aumento rispetto al 2017, l’anno scorso sono stati rimandati nei paesi di origine 6.340 stranieri irregolari contro i 5.300 del 2016.

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