In Texas Donald Trump e Joe Biden si sono scontrati a distanza su una delle questioni chiave di queste elezioni presidenziali del 2024: l’immigrazione.

Sia Biden che Trump hanno visitato due cittadine di confine, separate da poche centinaia di chilometri, alle prese con un gran numero di migranti in cerca di asilo che arriva quotidianamente.Biden è andato a Brownsville e Trump a Eagle Pass.

Entrambi i viaggi erano carichi di simbolismo ma a corto di idee nuove per affrontare il problema e se, parafrasando la famosa teoria di Marshall McLuhan, “il medium è il messaggio”, in questo caso é il candidato stesso ad essere il messaggio che veicola: per fare il comizio ad entrambi sarebbe bastato arrivare e sedersi, ognuno infatti ha detto ciò che tutti si aspettavano.

Trump ha cercato di dipingere un quadro di criminalità e violenza incontrollate di cui ha attribuito la colpa a Biden, mentre Biden ha cercato di dimostrare di aver proposto un disegno di legge duro, silurato da Trump e i suoi alleati repubblicani al Congresso per trarne vantaggio politico.

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È solo la seconda volta dall’inizio della sua presidenza che Biden va al confine con il Texas e lo ha fatto alla vigilia del Super Tuesday, il cui risultato è talmente prevedibile da essere un’anticipazione della campagna presidenziale vera e propria. Il presidente in carica è passato all’offensiva, cercando di ribaltare la situazione su una questione la cui responsabilità sembra ricadere solo su di lui.

A Brownsville ha incontrato gli agenti della polizia di frontiera e i leader locali e ha puntato il dito contro i deputati repubblicani che non hanno approvato i finanziamenti per assumere più agenti di frontiera, ampliare le strutture di detenzione e apportare quei cambiamenti politici che aveva proposto per andare incontro alle richieste della popolazione che vive al confine.

Biden ha accusato Trump di vedere il problema dei migranti come un’occasione per trarre un vantaggio politico per il suo partito, ignorando gli effetti di questo ostracismo sulla popolazione locale, e ha concluso le sue osservazioni invitando Trump a lavorare con lui, cosa altamente improbabile in quest’anno elettorale.

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“Insieme possiamo farlo – ha detto Biden – Voi lo sapete e io lo so: è il disegno di legge sulla sicurezza delle frontiere più duro, efficiente ed efficace che questo paese abbia mai visto. Quindi, invece di fare politica con la questione, perché non ci riuniamo e lo attuiamo?”.

A Eagle Pass Trump ha fatto della sicurezza delle frontiere un tema centrale per il 2024 e ha promesso, se verrà eletto, di lanciare la più grande operazione di espulsioni nella storia americana. Parlando dei crimini commessi dai migranti ha incolpato Biden per la morte di una studente di infermieristica di 22 anni in Georgia, visto che per il delitto è stato arrestato un immigrato venezuelano illegale.

“Ieri ho parlato con i suoi genitori – ha detto Trump – Sono persone incredibili. Sono devastati oltre ogni immaginazione. Ma lei era bellissima, in così tanti modi. E brutalmente aggredita, picchiata in modo orribile”.

Da Washington la Casa Bianca ha risposto a questa accusa affermando che da quando Biden è presidente i crimini violenti sono diminuiti. “Tutto ciò che gli interessa è fomentare l’odio, fomentare la divisione,andando anche oltre l’estremismo che abbiamo visto l’ultima volta che era al potere” ha detto Michael Tyler, portavoce di Biden.
Qualsiasi siano le affermazioni della Casa Bianca i sondaggi mostrano che la maggioranza degli americani si fida comunque più dei repubblicani che dei democratici in materia di sicurezza del confine.

In un recente sondaggio di NPR/PBS NewsHour/Marist, solo il 29% degli intervistati ha affermato di approvare il modo in cui Biden gestisce l’immigrazione. Un nuovo sondaggio della Monmouth University ha rilevato che il 53% degli intervistati è favorevole alla costruzione di un muro di confine, segnando la prima volta che la maggioranza degli americani sostiene questa proposta da quando Trump l’ha lanciato durante la sua prima campagna presidenziale.