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Migranti, Biden smonta la legge di Trump contro i più poveri

Migranti, Biden smonta la legge di Trump contro i più poveriIn this Sept. 14, 2020 file photo, Democratic presidential candidate and former Vice President Joe Biden speaks about climate change and wildfires affecting western states in Wilmington, Del. The United States is out of the Paris climate agreement on the day after the presidential election. Experts say the outcome will determine to some degree just how hot and nasty the world will get in the future. The two presidential candidates have stark differences on fighting human-caused climate change. (AP Photo/Patrick Semansky, File)

Stati uniti Intanto al Congresso 100 democratici chiedono l'abrogazione dell'ordine dell'ex presidente Stay in Mexico

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 febbraio 2022

L’amministrazione Biden ha dichiarato di avere in progetto una nuova norma per eliminare gli ostacoli che incontrano i migranti che richiedono la carta verde, il permesso di lavoro e residenza permanente negli Stati uniti, e che allo stesso tempo fanno ricorso a sussidi economici o ad altri aiuti governativi di welfare.
Piano che segna un cambiamento di rotta rispetto a quello intrapreso nel 2019 dall’amministrazione Trump, che aveva modificato una regola decennale al fine di rendere più difficile ottenere uno status legale e un permesso di lavoro per gli immigrati che fanno ricorso, o che molto probabilmente, in base alle loro dichiarazioni dei redditi, avrebbero avuto bisogno di fare ricorso, al welfare statunitense, come i programmi di assistenza alimentare e i sussidi per gli alloggio.

Oltre a cambiare rotta, l’amministrazione democratica sta anche riscrivendo la legge in modo da rendere o più difficile per le future amministrazioni ripristinare la politica dell’era Trump, che consentiva ai funzionari di negare la residenza permanente ai migranti meno facoltosi.
L’annuncio di questa inversione di marcia è stato accolto con favore dagli attivisti per i diritti dei migranti, che fino ad ora non hanno risparmiato critiche a Biden visti gli scarsi progressi fatti nell’invertire le politiche migratorie del suo predecessore.

Nonostante il governo Trump si sia concluso l’anno scorso, i migranti che avevano fatto domanda per ottenere la green card non si sentivano tutelati e hanno continuato ad evitare di fare richiesta di qualsiasi programma di assistenza, fra cui andare in ospedale usufruendo dell’Obamacare, o vaccinarsi per il Covid-19, nel timore che una mossa di questo tipo potesse inficiare il loro processo di legalizzazione. In base alla nuova normativa, il Dipartimento per la sicurezza interna considererà i benefit governativi come una normale spesa federale. «La regola implementata nel 2019 non era coerente con i valori della nostra nazione», ha affermato il segretario per la sicurezza interna Alejandro Mayorkas. Ora invece «le persone non saranno penalizzate per aver scelto di accedere alle prestazioni sanitarie e ad altri servizi a loro disposizione».
Che qualcosa si stia muovendo nel partito di Biden per quanto riguarda i diritti dei migranti lo dimostra anche la richiesta presentata da più di 100 democratici del Congresso, che hanno esortato il presidente a porre fine all’ordine – un’altra eredità dell’amministrazione Trump nota come Stay in Mexico – che consente alle autorità di respingere i migranti al confine adducendo ragioni di salute pubblica.

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