Non è forse un caso che la citazione che meglio sembra racchiudere lo spirito, e la straordinaria e dirompente forza evocativa e pregna di interrogativi che sprigiona dalle pagine di Stirpe e vergogna di Michela Marzano (Rizzoli, pp. 396, euro 19), non sia di una storica o di uno studioso del Novecento. Le parole che definiscono in modo più preciso il percorso compiuto dall’autrice nella sua drammatica discesa agli inferi all’interno della memoria nazionale, o meglio dell’assenza o dell’estrema parzialità di essa, attraverso uno scavo nei ricordi famigliari, intimi, affettivi sono di uno scrittore, di chi più e meglio di...