Sono 135 i prigionieri politici nicaraguensi deportati a sorpresa lo scorso fine settimana «per ragioni umanitarie» in Guatemala e al contempo privati della cittadinanza. Vanno ad aggiungersi ai 222 spediti negli Stati Uniti lo scorso febbraio, ma anche ai due vescovi e alle decine di sacerdoti che negli ultimi mesi dal carcere sono stati imbarcati direttamente su un volo per Roma. Tutto è nato stavolta, nel mezzo della persecuzione religiosa, dalle pressioni di membri del Congresso Usa per la detenzione in Nicaragua di 13 pastori dell’organizzazione evangelica Puertas de Montaña (con sede nel Texas) accusati di presunto riciclaggio. Ne è...