Il suo cadavere è stato ritrovato, avvolto nella plastica, nei pressi di una discarica a Sinaloa: Luis Enrique Ramirez Ramos è il nono giornalista messicano a venire ucciso da gennaio 2022. Il sito d’informazione da lui fondato, Fuentes Fidedignas, aveva denunciato il rapimento del giornalista, vicino a casa sua, poche ore prima del ritrovamento del corpo.

A ucciderlo, secondo gli inquirenti, sono stati molteplici colpi alla testa. E a metterlo nel mirino dei killer sono stati probabilmente i suoi articoli sulla politica locale, in una zona controllata dal cartello di Sinaloa.

Sin dal 2015, nel corso di un’intervista, aveva dichiarato di sentirsi in pericolo: «Non scrivo dei narcos. Né lo faceva Humberto Millan (un altro giornalista messicano assassinato, ndr) e questo non è bastato a tenerlo in vita». «Io e lui scrivevamo solo di politici, e ora sembra che non possiamo occuparci neanche di quello. Di che cosa scriveranno i giornalisti di Sinaloa?».

L’organizzazione messicana per la libertà di stampa Article 19 ha chiesto alle autorità «un’indagine rapida, diligente e imparziale» del suo omicidio.