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Merkel: «Niente tagli al debito, se Atene resta nell’Eurozona»

Merkel: «Niente tagli al debito, se Atene resta nell’Eurozona»La cancelliera Angela Merkel – Lapresse

Merkel al Tageschau Caso Schäuble? «Nessuno di chi lavora con me mi ha chiesto di essere sollevato»

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 21 luglio 2015

Dagli aiuti alla Grecia alle baruffe in coalizione, dalle intercettazioni dell’agenzia americana Nsa fino alle lacrime di Reem Sahvil, la quattordicenne palestinese «terrorizzata» dalla cancelliera in diretta televisiva.
Risponde a tutto (e sempre a modo suo) Angela Merkel nella «sommer interview» di mezz’ora andata in onda domenica sera sul Tageschau della prima rete pubblica. Anche sulle dimissioni sussurrate dal ministro Wolfgang Schäuble allo Spiegel: semplicemente non pervenute.

Due giorni dopo il voto al Bundestag sugli aiuti ad Atene che certifica la defezione di 65 deputati democristiani dalla maggioranza la cancelliera mette il punto e va capo, dettando in prime time la nuova linea da seguire, che poi è esattamente quella di prima.

«Nessun taglio del debito alla Grecia: non è possibile nell’Eurozona» replica secca Merkel, allontanando l’ipotesi meno desiderata eppure già all’ordine del giorno dei futuri colloqui con Bruxelles (in programma alla metà di agosto) e con il governatore della Bce Mario Draghi.

Manca un mese, il tempo necessario a comporre la fronda cristiano-democratica e a rimarcare il recinto dell’alleanza con l’Spd che dal voto di venerdì è uscita, invece, più compatta quanto meno aritmeticamente.

Per questo il capo del governo tedesco vuole che non si parli più del passato, ma «si riparta dal risultato ottenuto con l’accordo». Così Merkel invita tutti ad «andare avanti in questa direzione» prima di ricordare ad alleati e oppositori del suo governo che in Parlamento, alla fine, «conta solo la maggioranza».

Certo l’«opzione» di espellere Atene dall’euro per cinque anni è stata più che un’idea, così come le litigate sulla Grexit tra il falco Wolfgang Schäuble (che giurava di avere il placet del governo di Berlino) e il vice cancelliere dell’Spd Sigmar Gabriel (che sosteneva, invece, che se ne fosse parlato solo ad un livello informale).

Comunque, la sospensione della Grecia è stata davvero sul tavolo: «L’opzione è stata discussa, anche se poi abbiamo deciso per altro» riassume la Bundeskanzlerin, riportando il dibattito a «qui e adesso».
Allo stesso modo liquida l’eventuale rimessa del mandato di Schäuble, che era stata paventata proprio dal ministro nell’intervista che ha fatto il giro del mondo.

«Nessuno di quelli che lavorano con me mi ha chiesto di essere sollevato dall’incarico» taglia corto Merkel, per cui il problema di fatto non sussiste.

Oltretutto la miglior conferma della fiducia tra i due leader Cdu è la conduzione delle trattative sul pacchetto di aiuti «Grecia-3» che la cancelliera ha già affidato al falco per antonomasia.

Realpolitik 2.0, lucidità politica e freddezza umana. Le caratteristiche di Mutti non cambiano, visto che sono state quelle che le hanno permesso di conquistare prima il partito e poi la cancelleria.

La freddezza? Va giustificata perfino in Germania, dove non hanno digerito la gaffe di Merkel con la baby-rifugiata che scoppia a piangere.

«Non potevo mica dirle: “Siccome hai incontrato la cancelliera, puoi rimanere”» è stato il ragionamento di Merkel, «Sicuramente bisogna confortare una ragazza che piange, ma questo tuttavia non cambia la situazione giuridica». Neppure quella personale, visto che «mamma Angela» resta convinta dell’utilità della sua lezione educativa: «Credo di aver fatto un gesto opportuno…».

Con lo stesso agio affronta le domande sullo scandalo Nsa, dopo la scoperta di nuove utenze del governo tedesco intercettate (fin dai tempi della presidenza di Bill Clinton) dalle spie madein Usa.

Al Bundestag indaga la commissione d’inchiesta dei partiti mentre i servizi segreti federali (quelli non deviati) lavorano per proteggere i dati sensibili nei server di Stato anche dagli alleati americani.

Eppure nell’intervista alla cancelliera passa l’idea del male minore, nell’epoca della lotta al terrorismo. Naturalmente Merkel non lo dice esplicitamente, ma si limita a ricordare che «abbiamo necessariamente bisogno di collaborare sui servizi segreti».

L’ultima domanda dell’intervista televisiva, in ordine di importanza, è per la donna-immagine della crisi europea, dopo che la stampa danese ha battezzato «Regina di ghiaccio» la Kanzlerin tedesca che detta legge in Europa.

Risposta: «Ci sono momenti in cui non si guarda alla popolarità. Né ai concorsi di bellezza»

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