Mentre tutti gli sguardi sono rivolti ai profughi che arrivano da est, quelli che provano ad attraversare il Mediterraneo centrale continuano a morire. Ieri mattina intorno alle 7 un velivolo Sar non identificato ha comunicato alla petroliera Alegria 1 di soccorrere un gommone. Era in acque internazionali, a 215 chilometri da Malta e 170 dalla città libica di Misurata. L’equipaggio della nave panamense ha trovato quattro superstiti: hanno raccontato di essere partiti dalla Libia in un centinaio quattro-cinque giorni prima.

Delle oltre 90 vite inghiottite dal mare ha dato notizia Medici senza frontiere. La sua Geo Barents stava navigando nella zona di ricerca e soccorso e ha ascoltato le comunicazioni Vhf tra l’aereo e la petroliera e poi tra la petroliera e la missione EunavForMed. Da un successivo scambio con l’Alegria 1 ha saputo che l’equipaggio era in attesa di indicazioni dalle autorità maltesi. Il comandante della Geo Barents ha ricordato al suo omologo che per il diritto internazionale la Libia non è un porto sicuro. I successivi tentativi di contatto sono andati a vuoto e la Alegria 1 ha proseguito la rotta verso il golfo della Sirte.

Di un barcone con 30 persone partito venerdì da Khoms si sono invece perse le tracce. A lanciare l’allarme il centralino Alarm Phone. Altre vittime si sono registrate giovedì. Terribili la immagini diffuse dalla «Formazione 1» della sedicente «guardia costiera» libica: il fondo di un gommone è pieno di acqua, vestiti e corpi. Almeno otto. Tra loro due bambini piccoli ondeggiano privi di vita: uno ha il volto gonfio, l’altro il corpo rivolto nell’acqua. La marina libica ha comunicato che i migranti intercettati tra mercoledì e giovedì sono stati 316. Due le operazioni, tra Zawyia e Abu Kammash.

Nei primi 37 giorni dell’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin in Italia sono arrivati 80.622 profughi. Più o meno quanti ne hanno catturati i libici nei cinque anni di memorandum tra Tripoli e Roma. Per fermare quelle persone l’Italia ha ritirato le navi di soccorso, ostacolato le Ong e finanziato le milizie libiche con quasi 1 miliardo.

AGGIORNAMENTO 3/4/2022

Il giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura ha tracciato il volo di un aereo della missione Irini-EunavForMed presente nell’area del caso Sar.