Le bombe che cadono sui civili a Kiev inducono Sergio Mattarella a condannare duramente la Russia. Il presidente della Repubblica lancia il suo monito durante la cerimonia di consegna delle insegne ai Cavalieri del Lavoro. «Una guerra sciagurata, che la Federazione russa ha scatenato arrogandosi un’inaccettabile diritto di aggressione – scandisce Mattarella – lascia ogni giorno una scia di morte e distruzione, di odio che inquina anche ogni campo delle attività civili e delle relazioni. La pace è urgente e necessaria, la via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino».

Dal Quirinale considerano che il conflitto armato scatenato da Putin punta dritto a indebolire l’Europa. «L’Europa è un bersaglio di questa guerra – aggiunge Mattarella – sono sfidati i principi di civiltà e i valori che si sono affermati come risposta dei popoli alla barbarie della Seconda guerra mondiale e delle dittature che l’hanno provocata». Dunque, prosegue, «l’Europa ha il dovere di una risposta unitaria e coerente. Ne è stata all’altezza con le sanzioni economiche alla Russia, nel sostegno alla resistenza dell’Ucraina, ai bisogni materiali della sua popolazione».

Si esprime anche la Farnesina. «L’Italia è inorridita dai vili attacchi missilistici che hanno colpito il centro di Kiev e altre città ucraine – recita la nota del ministero – Ribadiamo il fermo e convinto sostegno all’Ucraina, al suo popolo e alla sua resilienza, ed esprimiamo al contempo piena condanna e massima indignazione per un gesto che aggrava le responsabilità russe nel contesto della sua ingiustificabile aggressione». È l’occasione per Giorgia Meloni di ribadire la continuità con la collocazione internazionale dell’Italia. «Putin, in difficoltà sul campo di battaglia, sta deliberatamente colpendo obiettivi civili in molte città ucraine – afferma la leader di Fratelli d’Italia – Le bombe cadono su uomini, donne e bambini. Ognuno di questi missili isola ulteriormente la Russia e rafforza la nostra convinzione di difendere chi si batte per la propria libertà».

Si distingue Giuseppe Conte che non manca di «condannare con forza l’azione della Russia, gli attacchi e i missili sulle città, la morte e la devastazione fra i civili». Tuttavia, sottolinea il presidente del Movimento 5 Stelle, «ora più che mai è urgente che l’Europa prenda in mano la situazione per fermare questa follia fatta di attacchi, vendette, azioni e reazioni che si chiama guerra. L’unica strada che può portarci a una via d’uscita rispetto a un conflitto che sta sfuggendo di mano e sta assumendo ogni giorno proporzioni sempre più vaste e incontrollabili è imprimere una svolta, seria e stringente, in direzione di un negoziato di pace. Siamo già fuori tempo, non permettiamo che sia troppo tardi». Anche Nicola Fratoianni rilancia la necessità di una riapertura dei negoziati: «Rischio nucleare ed effetti drammatici dell’escalation militare – dice il segretario di Sinistra italiana – Era ciò che temevamo. Che si fa? Si prosegue verso il burrone? C’è bisogno mai come ora di pace e di un’iniziativa diplomatica . ‘Anche se un po’ puzza’, come dice Papa Francesco».

Carlo Calenda, intanto, sfida il Partito democratico a organizzare una manifestazione «a sostegno dell’Ucraina». Proprio i dem nei giorni scorsi aveva mostrato incertezze sull’atteggiamento da tenere di fronte a una manifestazione nazionale per la pace. «Stiamo con il popolo ucraino», risponde via Tweet Enrico Letta.