Forse è stato solo un problema di foga, ma lo sfondone istituzionale del ministro Nello Musumeci è di quelli che non possono passare inosservati. Così a Rainews 24: «Sono contento che anche il presidente della Repubblica sia oggi (ieri, ndr) sui luoghi alluvionati, come ha fatto tutto il governo e come ha fatto per due volte la presidente del Consiglio. Peccato che oggi non ci sia nessuno del governo a illustrare al Capo dello Stato le criticità, nessuno è stato invitato. Non fa niente, l’importante è arrivare ai risultati».

Risposta dal Quirinale per bocca del consigliere per la stampa Giovanni Grasso: «Il presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal Presidente Mattarella. È così da sempre, dall’inizio del primo settennato». Una frase che sarebbe un’ottima spiegazione della prassi istituzionale se non fosse che ad aver sollevato la questione non sia stato un passante ma un ministro.

Il problema casomai andrebbe girato al contrario: di solito è il governo che si sforza di mandare qualcuno ad ogni visita ufficiale del Capo dello Stato. Musumeci, un po’ senza saperlo e un po’ per portare acqua al mulino della vulgata di destra secondo cui Mattarella sarebbe «il capo dell’opposizione», inciampa così in una gaffe, anzi, in quella che al Colle considerano «una grave sgrammaticatura».

Per il resto, la visita di Mattarella nei luoghi del disastro emiliano è cominciato a Forlì, dove è atterrato in elicottero. Da lì lo spostamento a Modigliana, borgo a lungo rimasto isolato a causa delle frane e degli allagamenti, poi le altre tappe: Cesena, Ravenna, Lugo, Faenza.

«Questa – ha detto il presidente a Forlì, in piazza Saffi, rivolgendosi ai volontari che da due settimane spalano fango – è una piazza che ha visto tanti momenti importanti e questo è un momento impegnativo e difficile. Ho visto quanto ci sia da riprendere con coraggio e impegno e so che ce la farete perché questa è la volontà di queste contrade. Tutta l’Italia vi è vicina e non sarete soli nella ricostruzione che deve essere veloce. C’è l’esigenza che si rilanci. È un’esigenza nazionale e potete essere certi che ci sarà tutto l’appoggio costante». E ancora: «Non ho parole per ringraziarvi adeguatamente. Quello che avete fatto e continuate a fare è di straordinaria importanza. È un esempio di solidarietà e di impegno comune e di generosa disponibilità straordinario. Grazie per quello che fate».

Ad accompagnare il presidente c’era il governatore emiliano Stefano Bonaccini. «Il fatto che Mattarella abbia deciso di stare un’intera giornata è un segno di vicinanza, il segno più importante per noi. Vedete quanto è benvoluto dalle persone… Noi vogliamo rialzare questa terra il prima possibile, come abbiamo fatto col terremoto». E la nomina a commissario che ancora manca e che sta dividendo la maggioranza di governo? «Si vedrà».