Il tribunale di Massa ha rigettato la richiesta di sospensiva del fermo amministrativo della nave Geo Barents, con cui Medici senza frontiere soccorre i migranti nel Mediterraneo centrale. La sanzione risale alla sera del 26 marzo, ha durata di 20 giorni e terrà dunque bloccata in porto l’imbarcazione umanitaria fino alla sua scadenza, il prossimo 12 aprile.

In un’ordinanza di cinque pagine il giudice Domenico Provenzano ha stabilito la mancanza del periculum in mora per fondare una decisione cautelare sospensiva del provvedimento punitivo. Non rileva, cioè, quella situazione in cui un diritto rischia di rimanere senza tutela fino al pronunciamento di merito, rendendo necessario l’intervento dell’autorità giudiziaria.

La decisione si fonda su un ragionamento giuridico che va in direzione opposta rispetto a quelli dei tre tribunali che hanno liberato le navi Ocean Viking, Humanity 1 e Sea-Watch 5 (rispettivamente: Brindisi, Crotone e Ragusa). In questo caso il giudice argomenta che il fermo è applicato nei confronti dell’armatore, la società norvegese Uksnoy Barents Ks, mentre «il paventato pregiudizio relativo alla preclusione dello svolgimento delle attività di carattere umanitario in mare» riguarderebbe Msf, che è noleggiatrice della nave. Non ha dunque titolo per impugnare il provvedimento.

A questo motivo principale del rigetto se ne affianco altri due. Il fatto che Msf non sia un’associazione rappresentativa, dal punto di vista giuridico e quindi rispetto alla legittimazione processuale, degli interessi dei migranti che attraversano il Mediterraneo. La possibilità per l’Ong di svolgere le attività di soccorso usando un’altra nave, anche dello stesso armatore.

L’udienza di merito è fissata per il 28 maggio.