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Maria, la candidata del «Cielo sopra Riace» che continuerà il lavoro di Mimì

Maria, la candidata del «Cielo sopra Riace» che continuerà il lavoro di MimìMaria Spanò, candidata a sindaco di Riace nella lista ispirata da Lucano

Il Voto a Riace Ex assessore nella giunta uscente ha accompagnato il modello voluto dal primo cittadino. La lista ispirata all'ex sindaco se la vedrà con due di destra

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 22 maggio 2019

Maria Spanò, la candidata a sindaco della lista «Il cielo sopra Riace», nella quale è candidato come consigliere Mimmo Lucano, è una donna forte e determinata. Non dimostra paura, dopo le parole scritte nella sentenza del tribunale del riesame, dove viene descritta come una «marionetta» nelle mani dell’ex sindaco, e dell’avviso di garanzia partito sempre dalla stessa procura di Locri, che ha nel mirino il modello Riace. Ci accompagna fra le vie di Riace, subito dopo una riunione tenutasi a Caulonia, del Comitato 11 giugno, sorto per preparare la manifestazione nazionale in occasione dell’apertura del processo.

LA GENTE SI FERMA E LA SALUTA, la incoraggia nella battaglia per riconquistare il comune. Il paese è tranquillo, alcuni laboratori sono riaperti e i profughi immigrati, popolano in piccoli nuclei il borgo antico. Non c’è quella marea di bambini che nel mese di agosto hanno arricchito il paese, ma se ne avverte ancora l’energia che hanno lasciato.

MANCANO POCHI GIORNI oramai e Spanò ha fiducia nella gente e nel lavoro svolto nel paese per 15 anni di seguito. Contro di lei due liste che fanno riferimento al centro-destra. Una è capitanata da Antonio Trifoli, vigile urbano del paese, nelle liste Lpu. Nella sua lista Claudio Falchi, inviato da Salvini come emissario della Lega, con tanto di apertura di una sede a Riace Marina nel mese di agosto. L’altra lista, fa riferimento a Forza Italia, ed è guidata da Maurizio Cimino, maitre d’hotel, che dal 2014 al 2016 fu vicesindaco, proprio di Lucano. Dopo una serie di disastri amministrativi, il sindaco azzerò la giunta e lo mise fuori dalla maggioranza.

LE DUE LISTE MESSE INSIEME avrebbero potuto fare davvero paura, ma, fortunatamente, la diatriba sul capolista ha portato alla scissione ed alla presentazione di due liste. A votare saranno circa 1200 persone e quindi la vittoria si aggiudicherà con un pugno di voti. Ad aiutare le due liste, più dei comizi degli aspiranti sindaci, ci sta pensando la procura che continua ad infangare Lucano, protraendo il divieto di dimora in spregio alle indicazioni date dalla Cassazione.

I GIUDICI DI MILANO hanno sospeso il processo Ruby ter in cui è coinvolto Berlusconi, per permettergli di svolgere con tranquillità la campagna elettorale per le europee. A Lucano, questo diritto, non è stato concesso, e non ha potuto farvi ritorno nemmeno per un giorno solo. «Non chiederò nemmeno il permesso per fare un comizio – ha detto Lucano – non voglio dar loro la soddisfazione di un altro diniego». Oramai è sotto gli occhi di tutti che gli inquirenti di Locri hanno intrapreso una battaglia di natura politica contro il piccolo paesino dell’Aspromonte. Nella sede temporanea di Caulonia, Lucano è infuriato per essere stato definito dal Riesame di Reggio Calabria, come il burattinaio di Spanò. «È sempre stato tutto l’inverso – spiega – è lei che ha sempre fatto cose che era giusto fare senza che io le dicessi nulla». E chi la conosce non ha dubbi. È una piccola imprenditrice, nata a Riace e sempre residente nel borgo. È perito turistico, da sempre impegnata nel sociale. È sposata, con due figli, di 19 e 18 anni.

POLITICAMENTE, quella con «Mimì», è stata la sua prima esperienza amministrativa; è stata eletta nel 2014 come consigliere comunale, ma per i primi due anni non ha partecipato assiduamente all’attività amministrativa perché non condivideva, modi e idee della vecchia giunta. Da giugno 2016, quando è stato fatto il rimpasto, venne nominata assessore, insieme al vicesindaco Giuseppe Gervasi, ed il suo impegno, da allora è stato continuo e costante nel portare avanti il lavoro e i progetti che si erano prefissati.

Alla fine del nostro giro dentro Riace, fuori dal bar di Alessio, sempre affollato di gente, sotto il murale di Peppino Impastato, realizzato nel 2009 dai ragazzi dell’Arci, Spanò ci saluta con queste parole: «Lavorare con Mimmo in questi tre anni è stato entusiasmante per il livello delle sue idee che ha portato avanti con forza e determinazione per la difesa degli ultimi, come li definisce lui, ma anche faticoso, perché ha significato impegno costante e assiduo. Penso che quando si lavora per il bene di tutta la comunità non ci può essere interruzione, ci sono stati momenti difficili e ce ne saranno ancora, ma l’impegno e la tenacia del nostro gruppo resisterà e avrà come obiettivo continuare a lavorare per lo sviluppo del territorio e far parlare di Riace come un paesino famoso per i Bronzi, per l ‘accoglienza ma soprattutto per la grande lezione di vita che ha saputo impartire in un momento di smarrimento sociale come questo che viviamo».

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