Marcia PerugiAssisi: Appelli, proposte e impegni per togliere la parola alle armi
Appello All’indomani della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità del 24 aprile e delle numerose manifestazioni che si sono svolte in atre città italiane, mentre continua l’escalation della guerra e […]
Appello All’indomani della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità del 24 aprile e delle numerose manifestazioni che si sono svolte in atre città italiane, mentre continua l’escalation della guerra e […]
All’indomani della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità del 24 aprile e delle numerose manifestazioni che si sono svolte in atre città italiane, mentre continua l’escalation della guerra e la corsa alle armi:
Chiediamo pace!
Impediamo il peggio che deve ancora venire!
Facciamo nostro e rilanciamo l’accorato appello che ci ha rivolto ieri Papa Francesco:
“A tutti chiedo di accrescere la preghiera per la pace e di avere il coraggio di dire, di manifestare che la pace è possibile. Impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace!”Papa Francesco
Ai responsabili della politica nazionale, europea e internazionale diciamo:
“I leader politici, per favore, ascoltino la voce della gente che vuole la pace e non l’escalation del conflitto”Papa Francesco, 24 aprile 2022
Al Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ai Presidenti della Camera dei Deputati, Roberto Fico, alla Presidente del Senato della Repubblica, chiediamo un incontro per riflettere sulle proposte della Marcia PerugiAssisi per fermare l’escalation, togliere la parola alle armi e ridarla alla politica.
Le sorti dell’Ucraina, dell’Europa, del diritto all’autodeterminazione dei popoli, della libertà, della democrazia e della pace nel mondo sono troppo importanti per essere lasciate nelle mani dei signori della guerra.
Incoraggiamo e sosteniamo il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres ad avviare in prima persona un negoziato globale per la pace anche coinvolgendo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Partendo dai principi sanciti dalla Carta dell’Onu e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, tutti i governi del mondo, a cominciare dalle grandi potenze, devono essere chiamati ad affrontare i veri nodi globali dello scontro assumendosi la responsabilità di scegliere la via della pace anziché la via della guerra.
Ai giornalisti e a tutti gli operatori dell’informazione e della comunicazione chiediamo di dare voce e spazio alla pace e alla ricerca collettiva delle sue vie. Basta con i megafoni di guerra. Basta con la propaganda di guerra. La pace merita almeno lo stesso spazio occupato dalla guerra.
Facciamo pace!
A tutte le donne e gli uomini amanti della pace proponiamo di studiare, studiare, studiare per accrescere la capacità dei costruttori e delle costruttrici di pace di alzare un argine alla diffusione della cultura fratricida della guerra e di divenire artigiani di pace.
Prendiamoci cura gli uni degli altri, dell’ambiente e del pianeta che sta implorando il nostro cambiamento. Costruiamo le città della pace e della fraternità. Costruiamo l’alleanza di tutte le donne e gli uomini che vogliono la pace.
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