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Mantovano: «I migranti strumento di pressione del jihadismo»

Mantovano: «I migranti strumento di pressione del jihadismo»Alfredo Mantovano – Ansa

L'allarme Il Viminale: «Sono 28.707 gli obiettivi sensibili in Italia; 205 quelli legati a Israele». Il governo Meloni teme il rischio attentati e insiste con le espulsioni, Piantedosi: «Servono i Cpr»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 15 ottobre 2023

Sono 28.707 gli obiettivi sensibili in Italia di cui 205 quelli israeliani, in prevalenza diplomatici e religiosi: la ricognizione è stata fatta nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, convocato ieri dopo l’attacco di Arras in Francia.

Se per il governo Meloni il tema migranti era già schiacciato sul paradigma dell’ordine pubblico, il conflitto in Palestina ha spinto la narrazione ancora un po’ più a destra. «Ci aspettano mesi difficili, è opportuno tenere alta l’attenzione – ha spiegato ieri Piantedosi alla festa del Foglio -. L’episodio francese è quello che ci preoccupa di più. In Italia il sistema di intelligence e di prevenzione delle forze di polizia sono molto affidabili. Il problema è che questa minaccia si presenta in maniera indefinita, fluida».

Quindi l’affondo: «L’incremento dei flussi migratori per effetto dell’intervento israeliano nella Striscia di Gaza è uno dei rischi. È importante intercettare all’arrivo chi in qualche modo possa dare indicazione di una maggiore attenzione. Per quanto riguarda infiltrazioni di terroristi tra i migranti, è un tema complesso. Non c’è evidenza di un’organizzazione in questo senso ma la difficoltà di controllo delle frontiere è un fattore di debolezza. Nei mesi scorsi abbiamo intercettato qualche personaggio già noto agli atti che manifestava elementi di preoccupazione».

All’orizzonte c’è una crisi umanitaria terribile ma Piantedosi insiste: «Dietro il fenomeno migratorio ci sono trafficanti spregiudicati, faremo ogni iniziativa che possa stabilmente ridurre le partenze». Anzi l’importante è accelerare sulle ultime misure, al sindaco di Firenze Nardella il rimprovero: «Ho fatto presente che, se la regione Toscana collabora facendo un Cpr, le forze di polizia poi possono dare concretezza verso azioni di tipo espulsivo».

Guido Crosetto, titolare del ministero della Difesa, è stato più esplicito: «Fondamentale difendere la sicurezza del Paese perché una riesplosione dell’integralismo è possibile, il rischio è che non sempre ci sia un’immigrazione di povertà ma anche di soggetti che arrivino per fare del male. Va aumentato il controllo perché non possiamo permetterci di far entrare persone che verrebbero a combatterci». E ancora: «Ho disposto l’immediato rientro dei Carabinieri (circa 20 ndr) di stanza a Gerico a causa del deterioramento della situazione sul terreno. Sto pensando di annullare la cerimonia al Circo massimo a Roma per la Festa delle Forze armate il 4 novembre, non è giusto aumentare i fattori di rischio».

Papa Francesco ieri ha ricordato: «Migrare è spesso un dramma. E, come ciascuno ha diritto a migrare, così a maggior ragione ha diritto a poter rimanere nella propria terra e a viverci in modo pacifico e dignitoso. Tuttavia la tragedia di migrazioni forzosamente causate da guerre, carestie, povertà e disagi ambientali è sotto gli occhi di tutti». Il governo «Dio, patria e famiglia» non tiene conto del Papa.

Il fedelissimo di Meloni sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha chiuso il cerchio ieri con la teoria del complotto: «Dal primo gennaio sono arrivati 180mila migranti irregolari, non credo che il cambiamento climatico si sia concentrato su Mali, Camerun e Burkina Faso. L’incentivazione degli effetti migratori diventa uno strumento di pressione da parte del jihadismo nei confronti dell’Europa, l’Italia è la più vicina e la gran parte arriva qua. Un flusso così consistente consegna all’Italia una massa di soggetti che, entrando in modo irregolare, vengono attratti da suggestioni criminali ma anche potenzialmente terroristiche».

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