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Mancano le navi per i soccorsi, muore bambino di tre mesi

Mancano le navi per i soccorsi, muore bambino di tre mesi

Mediterraneo in tempesta Allarme nel Mediterraneo. Le cattive condizioni del tempo e il mare in burrasca non fermano le partenze dalla Libia dei barconi carichi di miranti che però al largo non trovano […]

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 19 gennaio 2018

Allarme nel Mediterraneo. Le cattive condizioni del tempo e il mare in burrasca non fermano le partenze dalla Libia dei barconi carichi di miranti che però al largo non trovano navi sufficienti per soccorrerli. In queste ore l’unica presente è quella della Ong spagnola Proactiva open arms che due giorni fa ha tratto in salvo da un gommone 300 migranti. Tra questi anche un bambino di appena tre mesi, Haid, che avrebbe dovuto essere trasferito immediatamente in ospedale perché non riusciva ad alimentarsi, e una donna con un parto prematuro.

L’assenza di navi in zona per un possibile trasbordo ha però segnato il destino del piccolo, che non ce l’ha fatta. Haid è morto ieri notte. «Desolazione, rabbia, impotenza», ha scritto l’Ong su Twitter. «Tutto ciò non è sufficiente per esprimere il dolore devastante di una madre e di coloro che vediamo. Nessuno fa qualsiasi cosa per evitare questo immenso crimine. A bordo tre cadaveri innocenti i cui assassini restano impuniti».

La nave spagnola – a bordo della quale si trovano anche i cadaveri di un uomo e di un ragazzo – resiste al mare in tempesta cercando di navigare sotto costa tra la Tunisia e la Libia. «L’imbarcazione su cui li abbiamo trovati – ha proseguito Proactiva – non avrebbe mai resistito questo mare. Ma sono vivi, quasi tutti».
In questi giorni le partenze dalla Libia sembrano essersi intensificate nonostante l’azione della Guardia costiera di Tripoli che intercetta e riporta indietro i barconi. Il mare mosso, però, non ferma i trafficanti dal mettere in acqua le carrette sulle quali stipano i migranti. L’assenza in acque internazionali di navi pronte a soccorrerli rende ancora più altro il rischio di possibili naufragi. Tutte le navi impegnate in area Sar (Search and rescue, ricerca e salvataggio) sono infatti impegnate nel trasportare in Sicilia 1.600 migranti tratti i salvo nelle ultime ore.
Ieri a Palermo è approdata la nave militare spagnola «Santa Maria» con a bordo 210 migranti, tra cui 34 donne.

Ad accoglierli al molo la task force predisposta dalla Prefettura con forze dell’ordine, volontari della Croce rossa italiana, personale della Protezione civile e 48 sanitari dell’Asp tra medici, infermieri e mediatori culturali. Per due migranti è stato necessario il ricovero in ospedale, ma le loro condizioni sono complessivamente buone. Gli immigrati, tratti in salvo in quattro diverse operazioni nel Canale di Sicilia, provengono dal Marocco, dalla Nigeria, dal Sudan, dal Bangladesh, dal Gambia, dal Ghana, dal Senegal, dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio, dal Togo e dalla Palestina. Sono invece 513 i migranti che si trovavano a bordo della nave Aquarius di Medici senza frontiere e sbarcati sempre ieri a Catania.

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