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Majorino a un passo dall’accordo con il M5S. Nel Lazio la sinistra si fa in quattro

Majorino a un passo dall’accordo con il M5S. Nel Lazio la sinistra si fa in quattroPierfrancesco Majorino – LaPresse

Elezioni regionali A un mese dalla presentazione delle liste si compongono le alleanze

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 14 dicembre 2022

Questo pomeriggio al circolo Arci Giovanni Bianchi di Lambrate il candidato alla presidenza della Regione Lombardia Pierfancesco Majorino dialogherà con Rosi Bindi. Sarà proprio accanto all’ex presidente del Partito democratico, promotrice con altri all’indomani delle elezioni politiche di un appello per la fondazione di un soggetto largo di centrosinistra, che probabilmente Majorino darà l’atteso annuncio dell’intesa elettorale con il Movimento 5 Stelle.

«Siamo nel pieno del confronto, è una questione di pochissimi giorni – ha confermato ieri l’europarlamentare – Io sono ottimista». Majorino parla di una trattativa «non scontata, che stiamo facendo seriamente» e ribadisce il metodo che gli potrebbe consentire di raggiungere l’accordo. «Il confronto è stato sulle idee e sui contenuti – spiega – Devo dire che su questo ho apprezzato l’approccio dei 5 Stelle».

Dunque, il refrain di Giuseppe Conte («Prima i temi, dopo i nomi») diventa la formula che potrebbe consentire al campo largo in salsa lombarda di diventare davvero competitivo per la conquista del Pirellone. Esattamente il contrario di ciò che si sta verificando nel Lazio. Siamo a un mese esatto dalla presentazione delle liste, e al momento la sinistra dopo aver provato in ognuna delle sue componenti a ricomporre la frattura tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico si trova ancora a navigare in mare aperto, divisa tra almeno quattro opzioni possibili.

C’è chi, è il caso dei Verdi, ha già deciso di stare con Alessio D’Amato, l’assessore alla sanità sostenuto dal Pd e dal Terzo polo di Calenda e Renzi. Gli alleati, sul piano nazionale, di Sinistra italiana, hanno invece deciso di non sostenere D’Amato. A questo punto potrebbero decidere di appoggiare il candidato del M5S, circostanza che lo stesso segretario nazionale Nicola Fratoianni conferma pur sottolineando che non implicherebbe la rottura del patto d’azione con gli ecologisti di Angelo Bonelli.

A questo scopo, quasi a sottolineare la specificità locale della vicenda, i candidati laziali di Si potrebbero confluire nelle liste del Coordinamento 2050, il soggetto fondato tra gli altri dagli ex parlamentari di LeU Loredana De Petris e Stefano Fassina per ancorare nel campo progressista il nuovo corso del M5S di Conte. Sabato mattina in una sala del quartiere di Spinaceto Giuseppe Conte parteciperà a un’assemblea pubblica convocata dal Coordinamento 2050: sarà occasione per capire quanto e come il M5S riuscirà ad allargare il fronte progressista.

Infine, negli equilibri della sinistra del Lazio ha un peso non indifferente Sinistra civica ecologista, formazione alla quale fanno capo tra gli altri l’europarlamentare indipendente dei Socialisti e democratici Massimiliano Smeriglio e il presidente dell’ottavo municipio di Roma Amedeo Ciaccheri. I quali cercano di convincere Fratoianni a tentare l’avventura di una candidatura autonoma di un soggetto rossoverde: secondo alcuni sondaggi potrebbe scompaginare il dualismo tra Pd e M5S e mandare un segnale di rilevanza nazionale. Una missione ai limiti dell’impossibile.

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