Intervenendo qualche anno fa sul Guardian, che pubblica da tempo i suoi scritti al pari di molte altre testate internazionali, come, tra gli altri, il New Yorker, Granta e il New York Times, Maaza Mengiste si chiedeva, tra il polemico e il divertito, cosa facesse di un autore o un’autrice dei «veri africani», lamentando come agli scrittori del continente venissero rivolte principalmente domande attinenti la loro identità piuttosto che le loro opere. Una riflessione che può stupire solo chi non conosca l’itinerario seguito da Maaza Mengiste, scrittrice etiope-americana, nel senso che nata a Addis Abeba nel 1971 è arrivata negli...