Il governo ungherese guidato da Viktor Orban ha posto il veto nella riunione dei ministri dell’economia dell’Ecofin a proposito della «minimum tax» al 15% per le multinazionali e al momento ha confermato di non avere l’intenzione di sostenere l’adozione della direttiva europea. Il veto di Budapest era stato preannunciato nei giorni scorsi. È invece caduto quello della Polonia, che di recente ha ottenuto il via libera Ue al suo «piano nazionale di ripresa e resilienza» (Pnrr). Questa decisione sembra essere condizionata almeno da due fattori: il primo è un messaggio alle multinazionali: possono considerare l’Ungheria un porto franco dove riprodurre...