L’ultimo giorno del regno fra Scozia e Buckingham Palace
United Kingdom I messaggi dei leader mondiali da Macron a Biden, Guterres, Von der Leyen. Liz Truss informata in parlamento:«Siamo un paese prosperoso grazie a lei»
United Kingdom I messaggi dei leader mondiali da Macron a Biden, Guterres, Von der Leyen. Liz Truss informata in parlamento:«Siamo un paese prosperoso grazie a lei»
La folla e i fiori avevano cominciato a moltiplicarsi davanti al cancello di Buckingham Palace già prima della morte della regina Elisabetta. Appena alle 12.32 ora inglese lo staff del palazzo reale ha diramato un secco comunicato: «I dottori della regina sono preoccupati per la salute di sua maestà ».
NEL GIRO DI POCO la Bbc ha interrotto la sua normale programmazione per concentrarsi solo sugli avvenimenti a Balmoral, la residenza scozzese dei reali d’Inghilterra dove Elisabetta ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita, mentre il conduttore già indossava il completo nero d’ordinanza dovuto ai lutti nella famiglia reale.
E dove nel corso della giornata, sotto la pioggia leggera che cadeva davanti al cancello su cui erano rivolte fissamente le telecamere, era accorsa la sua famiglia: il principe Charles era già lì con la sorella Anne, mentre nel pomeriggio sono arrivati i fratelli minori Edward e Andrew e il nipote William, atterrati tutti insieme ad Aberdeen, mentre di Harry era in viaggio verso il capezzale della nonna.
E mentre sulle ambasciate del Regno unito veniva issato il ritratto di Elisabetta, il mondo intero aveva iniziato a mandare la propria solidarietà, poi diventata cordoglio: una trafila di messaggi alla regina inaugurata significativamente dall’arcivescovo di Canterbury – «Le preghiere della nazione sono rivolte alla regina» – a cui hanno fatto seguito fra i tanti il segretario generale dell’Onu Guterres, la presidente della Commissione europea von der Leyen, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente degli Stati uniti Joe Biden.
«In un mondo in costante cambiamento, è stata una presenza costante», e «una fonte di orgoglio per generazioni di britannici, molti dei quali non hanno mai conosciuto il mondo senza di lei» – che «è stata solidale con gli Usa dopo l’11 settembre» recita un comunicato della Casa bianca, mentre a Washington un docente della Georgetown University, Matt Glassman, già calcolava che il regno di Elisabetta ricopre il 30% della storia americana, intesa a partire dalla ratificazione della Costituzione nel 1788.
SU QUEL REGNO intanto cala il blackout come previsto dal “piano London Bridge” per gestire il periodo immediatamente successivo alla morte di Elisabetta – niente club, show, cinema, teatri, siti ufficiali listati a lutto – che prevede che il primo ministro venga informato del decesso da un funzionario pubblico con le parole «London Bridge is Down», è crollato il Ponte di Londra, come nella canzone per bambini London Bridge is Falling Down.
La comunicazione arriva così alla nuova prima ministra, Liz Truss, – ultima figura pubblica a incontrare la regina appena due giorni prima della sua morte per inaugurare il proprio mandato – immortalata durante una sessione del parlamento mentre riceve il biglietto con la comunicazione. «La Gran Bretagna è il Paese che è oggi grazie a lei – dice più tardi di fronte a Downing Street – è la roccia su cui è costruita la nazione». Che ora è «dinamica, moderna, prosperosa. Nella buona e la cattiva sorte, Elisabetta II ci ha dato la stabilità e la forza di cui avevamo bisogno».
LA REGINA È MORTA: viva il re. È già a His Majesty the King, o a Carlo III, l’eterno principe Charles, che fa riferimento la successione di news provenienti dal Regno unito: «La morte della mia adorata madre, sua maestà la regina, è un momento di profonda tristezza per me e i membri della mia famiglia», scrive nel suo primo comunicato da re. A cui Truss nel suo discorso invita ora il Paese a rivolgersi: «Gli offriamo la nostra lealtà e devozione. God save the King».
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