Cadaveri di civili sepolti in fosse comuni, detenuti torturati, bambini arruolati come soldati e sparizioni forzate. E in più l’ormai nota, ma non per questo meno drammatica, serie di orrori e violenze compiute contro migranti e rifugiati. Tutto ciò accade a poche miglia dall’Italia, sull’altra sponda del Mediterraneo e in quella Libia con cui i governi occidentali per convenienza fingono ancora di avere un interlocutore affidabile con cui dialogare. L’ultima istantanea dell’inferno libico l’ha scattata il Consiglio per i diritti umani dell’Onu (Ohchr) che due giorni fa ha presentato i risultati di una missione di inchiesta indipendente denunciando come tutte...