Sono molte le voci, sia istituzionali sia della società civile, che si sono alzate contro la costruzione dell’East african crude oil pipeline (Eacop), che dal lago Albert in Uganda arriverà fino al porto di Tanga in Tanzania. Ma sembra che non bastino. Il più grande oleodotto riscaldato del globo ha incontrato diversi ostacoli, soprattutto di tipo finanziario. Alle banche infatti si sono rivolti i promotori di #StopEACOP, la campagna di sensibilizzazione e azione contro il progetto, con una lettera firmata da 260 associazioni per la difesa dei diritti umani e dell’ambiente in cui si esortano i grandi istituti di credito...