Ormai si procede a indiscrezioni, per trovare il senso di un’escalation militare che senso non ne ha o quanto meno per farsi un’idea di cosa aspettarsi nelle prossime ore, giorni, settimane. Gli attori mediorientali del gioco al rialzo saltellano tra voci ufficiose affidate alle agenzie stampa e pompose dichiarazioni – queste ufficiali – di guerra. L’OBIETTIVO è chiaro: individuare il miglior punto di caduta tra il salvare la faccia e l’evitare un conflitto imprevedibile. È quello che fa da giorni l’Iran: sa che non reagire sarà una mossa potenzialmente mortale (dal punto di vista simbolico-politico, un fatale indebolimento interno e...