È un’abbacinante vittoria per Gary Lineker e la libertà di espressione cara ai Mill, ai Tocqueville, ai Popper. Dopo averlo sospeso per aver detto in un tweet che la (terminologia usata dalla ministra dell’Interno Braverman per descrivere la) legge sull’immigrazione «illegale» del governo era la stessa di quella usata dalla Germania nazista, la Bbc – nella persona del suo prossimo ex direttore generale, Tim Davie – ha fatto ieri mestamente marcia indietro, reintegrando Lineker alla conduzione di Match of the day, il programma calcistico più seguito del paese e arrivando a un pelo dal chiedergli scusa.

LA CORPORATION sottoporrà a revisione la «zona grigia» nel suo prontuario normativo dei social media, ha detto il malamente scornato Davie, la cui testa è reclamata ora a gran voce dai Tory più fondamentalisti. Il dietrofront ha ovviamente a che vedere con la pecunia più che con l’Amazzonia: la sospensione sarebbe costata alla Bbc uno sfracello di soldi da versare al già non indigente Gary.

Il quale, dal canto suo, ha sbrodolato di amore e riconoscenza i suoi seguaci su Twitter, dicendosi felice di poter tornare al lavoro «nella migliore e più giusta emittente televisiva del mondo» dopo che il suo programma era andato in onda sabato senza parole – un po’ come le vignette delle pubblicazioni enigmistiche: anche gli altri ex assi del pallone Iain Wright e Alan Shearer si erano a loro volta astenuti sabato dal lavoro in solidarietà con il collega punito.

Lineker sarebbe perfetto come prossimo leader laburista: non è Sir come Starmer (solo Obe, Order of the British Empire) ma è ricco (quasi?) quanto il premier Rishi Sunak, dunque se la battono sui contenuti. Il Linekergate è naturalmente un dibattito «tutto cinguettii e distintivo» nella colossale camera ecoica della rete, dove a contare è solo ciò che si dice sulle cose, mai le cose stesse.

L’ABOMINEVOLE LEGGE «stop alle barche» resterà, a dispetto della sua disumana impraticabilità. Ma è significativo del gap che ormai c’è tra i media tradizionali e quelli “sociali” in questo terziario arretrato, e dell’impossibilità dei primi a tenere il passo dei secondi. Senza contare la sua enorme importanza politica.

Dopo questo sberleffo di chiaro segno liberal/woke/non-binary, i Tories sono schiumanti di rabbia: vogliono togliere il canone alla Bbc almeno dai tempi di Thatcher perché la giudicano troppo di sinistra, anche ora che l’hanno riempita di propri yes men. E questa per loro è l’ultima goccia.