L’incoronazione di Harris, senza conflitti. Conta l’entusiasmo
Elettorale Americana Qualche accenno al programma nel primo discorso da candidata ufficiale
Elettorale Americana Qualche accenno al programma nel primo discorso da candidata ufficiale
Il giorno dell’incoronazione di Kamala Harris è arrivato. Dopo quattro giorni di spettacolo, discorsi, interventi a sorpresa e più di tutto vibes vibes vibes (sensazioni, potremmo tradurre), la vicepresidente ha accettato ufficialmente la nomination democratica come candidata del partito alla presidenza degli Stati uniti. La cerimonia e il discorso ufficiale sono avvenuti troppo tardi per noi, ma non è durante una convention che si aspettano grandi sorprese, specialmente non quella di oggi il cui scopo è compattare e motivare quanta più gente possibile e di portare a votare ogni singola persona.
Non è durante le convention che si cercano i conflitti, e nemmeno lo sono i comizi, che per definizione non lasciano molto spazio al confronto dialettico. Considerando che Harris è passata da un ruolo per sua natura subordinato e silenzioso, a uno da front runner nell’arco di una serata, di che pasta è fatta veramente lo si capirà quando e se verrà eletta, dalle persone che sceglierà come squadra di governo. Per ora ha firmato la piattaforma più di sinistra di sempre per il partito democratico, a un passo dalle socialdemocrazie europee, con tanto di grandi interventi statali e cancellazione di vecchi debiti studenteschi e medici, diventati vere e proprie onte di un passato infamante per i governi democratici statunitensi. La piattaforma di Harris ha superato a sinistra quella firmata da Biden che ai tempi era stata «la più a sinistra di sempre», più di quella di Hillary Clinton che era ben più a sinistra al piano di Obama.
LA VIRATA a sinistra delle piattaforme è un dato che riguarda più che altro la base, che il partito vuole accontentare per essere votato, e rientra più nel campo delle vibes che dei fatti: le piattaforme sono dei desiderata, buoni propositi a cui mirare ma che inevitabilmente si scontrano con la composizione del Congresso. Una Casa bianca senza il controllo di una o di entrambe le Camere è più o meno paralizzata. Tutto questo di certo non sarà presente nelle parole di Harris, non è materiale da discorso di accettazione della nomina il parlare dei possibili limiti della posizione a cui si ambisce.
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Niente palco ai delegati Pal, così i dem rimuovono GazaDalle anticipazioni fatte trapelare ad arte da «fonti anonime» a quasi tutti i media Usa, si sa che la neo nominata intende concentrare il suo discorso su tre aree: parlare del suo background personale e della sua storia professionale, contrapporre la sua visione dell’America a quella offerta da Donald Trump e radicare la sua visione in «un senso profondo e duraturo di patriottismo». In pratica fomentare le vibes. Harris ha scritto il suo discorso nelle ultime due settimane, facendo più viaggi alla Howard University di Washington DC, la sua alma mater, anche per prepararsi al dibattito del 10 settembre con il rivale Gop.
DA QUANDO è arrivata a Chicago per la convention, iniziata lunedì, ha continuato a modificare il suo discorso con l’aiuto degli assistenti, anche se era in gran parte finito già martedì mattina. Martedì sera, invece, è andata a Milwaukee con il suo vice Tim Walz per un comizio dove sono giunti migliaia di entusiasti sostenitori. Sempre stando alle soffiate, nel suo discorso Harris era intenzionata a collegare le sue proposte politiche con la sua educazione borghese di ragazzina non ricca, puntando sui suoi piani per abbassare gli affitti e aiutare chi acquista una prima casa con un bonus di 25mila dollari forniti dallo stato. Parlerà anche del suo genere e del colore della pelle, al contrario di quanto hanno fecero Hillary Clinton e Barack Obama. I tempi sono cambiati, non citarli ora equivale a ignorare il famoso elefante seduto in salotto.
Di certo è sempre stato escluso che volesse approfondire i dettagli del suo piano per attuare un cessate il fuoco immediato a Gaza e contemporaneamente liberare gli ostaggi, cosa che, ha detto più volte, è ben presente nei suoi programmi da presidente. A poche ore dal dibattito, però, quello che è certo è che la sua campagna ha aperto un canale Twitch per trasmettere in streaming il discorso alla convention.
L’apertura del canale fa parte del tentativo dei dem di utilizzare tutte le piattaforme per interagire direttamente con gli elettori più giovani e discutere questioni chiave in tempo reale. Una mossa in linea con l’obiettivo della sua campagna di connettersi a un pubblico di teenager esperto di tecnologia, che si rivolge sempre più a fonti non tradizionali.
«Il discorso della vicepresidente stasera sarà uno dei momenti più importanti dell’intera campagna finora, ne siamo consapevoli e ci stiamo assicurando di portarla in diretta agli elettori ovunque si trovino, Twitch incluso», ha detto il suo portavoce Seth Schuster.
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