«Se non hanno niente da nascondere, perché hanno bloccato tutto?». Semplice, precisa, scontata la considerazione di Cecile Roukos, avvocata, che rappresenta la sua famiglia. Si riferisce al processo sulla strage del 4 agosto 2020. Nell’esplosione che ha sventrato Beirut, ha perso suo fratello Joseph. «Ogni volta che rivedo le immagini del fungo vedo mio fratello. Mia madre continua a chiedermi se ha sofferto o se è morto subito. Lavorava al porto in una compagnia privata, sostituiva un collega nel suo giorno libero. La giustizia non è per le vittime, è per noi che siamo rimasti, per i nostri figli, per...