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L’esercito di Kiev: la vera controffensiva deve ancora iniziare

L’esercito di Kiev: la vera controffensiva deve ancora iniziareKherson, un edificio in fiamme dopo essere stato colpito dall’artiglieria russa – Evgeniy Maloletka/Ap

Il limite ignoto I missili russi fanno due vittime a Kherson. L’Unione europea approva l’undicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca

Pubblicato più di un anno faEdizione del 24 giugno 2023

Nella Kherson già inondata dalla distruzione della diga di Nova Kakhovka, e colpita quotidianamente dall’artiglieria russa, ieri sono state uccise due persone: due lavoratori della compagnia di trasporti municipale che sarebbe stata deliberatamente presa di mira dalle truppe di Mosca. Lo denuncia su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin. Il suo omologo nella regione di Zaporizhzhia parla invece di «attacchi sui civili» da parte dei «terroristi russi» sin dalla mattinata di ieri, che hanno ucciso un 35enne e ferito quattro persone.

Zaporizhzhia, con la sua centrale nucleare più grande d’Europa, è anche al centro della risposta indiretta data dai russi alle affermazioni di giovedì del presidente ucraino Zelensky, secondo il quale il Cremlino starebbe preparando un attentato alla centrale. A Kaliningrad, dove ha incontrato il capo dell’Aiea Rafael Grossi, il direttore dell’agenzia atomica russa Rosatom, Alexey Likhachev, ha ribaltato le accuse contro l’Ucraina: «Ci aspettiamo che l’Aiea faccia dei passi concreti per prevenire degli attacchi delle forze armate ucraine contro la Centrale nucleare di Zaporizhzhia, i territori adiacenti, e le infrastrutture critiche».

A CREARE preoccupazione sul fronte nucleare anche le dichiarazioni citate dall’agenzia russa Interfax del viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov, secondo il quale Mosca non fornirà alcuna indicazione sulle armi atomiche che sta schierando in Bielorussia, né informerà gli Stati uniti dei test che intende condurre con il drone subacqueo che trasporta testate nucleari Poseidon.

Continuano intanto le speculazioni sulla controffensiva di Kiev: ieri due ufficiali occidentali e un militare di alto grado statunitense dichiaravano in forma anonima alla Cnn che la controffensiva sinora «non è stata all’altezza delle aspettative da nessun punto di vista», che le linee di difesa russe hanno dato prova di essere ben fortificate e il personale «competente», mentre gli uomini di Kiev sarebbero «vulnerabili». Gli Usa e i suoi alleati «restano ottimisti», hanno però aggiunto le fonti della testata americana.

Contemporaneamente, il comandante delle forze di terra ucraine – il generale Oleksandr Syrskyi – ha rilasciato un’intervista al Guardian in cui promette che «tutto è ancora davanti a noi» – insomma il “bello” deve ancora venire. E parlando alla tv ucraina, la viceministra della Difesa di Kiev Hanna Maliar ha sostenuto che ci sono stati «feroci combattimenti nella direzione di Kupiansk e Lyman, ma i nostri soldati hanno fermato il nemico». Inoltre, l’Afp riportava ieri l’abbattimento da parte dei militari ucraini di tredici missili cruise russi nell’Ovest, nella regione di Khmelnytskyi. Mentre il governatore filorusso di Kherson ha detto che dopo l’attacco ucraino il ponte che unisce la regione alla Crimea è «inutilizzabile».

SUL FRONTE “diplomatico”, invece, l’Unione europea ha confermato ieri l’undicesimo pacchetto di sanzioni rivolto alla Russia, del quale fanno parte misure «antielusione» delle sanzioni stesse, e che estende il ban sull’export ai paesi terzi che aiutano il Cremlino ad aggirare le misure punitive. Si aggiungono inoltre 87 entità – fra cui cinesi, siriane, armene e degli Emirati arabi – alla lista dei sostenitori diretti dell’invasione russa dell’Ucraina. Il pacchetto, ha dichiarato l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Josep Borrell, «intensifica le pressioni sulla Russia e sulla macchina della guerra putiniana».

È di ieri anche l’ultimo attacco del capo della brigata Wagner, Yevgeny Prigozhin, al ministro della Difesa russo: in un video su Telegram sostiene che alla vigilia dell’«operazione militare speciale» Kiev e la Nato non stavano pianificando nessun attacco della Russia. Shoigu« cerca di ingannare i russi e il presidente» Putin.

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