Le Ong salvano 566 persone. Mare Jonio vicino Lampedusa
Mediterraneo Anche Geo Barents e Louise Michel in missione Sar. Nella maggiore delle Pelagie diversi sbarchi autonomi: su uno dei barconi 70 migranti e un corpo senza vita
Mediterraneo Anche Geo Barents e Louise Michel in missione Sar. Nella maggiore delle Pelagie diversi sbarchi autonomi: su uno dei barconi 70 migranti e un corpo senza vita
Chiusa la finestra di maltempo dei giorni precedenti, le partenze di migranti da Libia e Tunisia sono ricominciate. Nelle ultime 48 ore le tre navi Ong in missione nel Mediterraneo centrale hanno tratto in salvo quasi 600 naufraghi.
La Louise Michel, imbarcazione veloce finanziata dall’artista Banksy, ieri ne ha soccorsi 62. Tra loro molti minori e bambini. «La maggior parte sono esausti e traumatizzati», ha fatto sapere l’equipaggio che mercoledì aveva assistito alla prima cattura di migranti realizzata nel 2022 dalla «guardia costiera» di Tripoli. Durante l’intercettazione un uomo si è tuffato in mare per tentare di fuggire, a quel punto i libici hanno aperto il fuoco. Non si conosce la sua sorte. In 47, tra cui una donna e nove bambini, sono stati riportati indietro e sono finiti nei terribili centri di detenzione.
È andata meglio ai 296 salvati dalla Geo Barents di Medici senza frontiere. «Stiamo trattando casi di malnutrizione, ipotermia e mal di mare», ha detto Kira Smith, infermiera di bordo. Sono invece 208 i migranti soccorsi dalla Mare Jonio di Mediterranea. Tra loro 26 donne e 36 minori, di cui due hanno meno di un anno. La nave battente bandiera italiana è ripartita dopo oltre un anno di fermi e problemi legali. In meno di 36 ore ha realizzato due interventi.
Il primo è stato particolarmente complesso, perché avvenuto durante la notte e per le condizioni del barcone in legno su cui viaggiavano 101 persone, di cui molte sottocoperta. Il mezzo aveva il motore in avaria, la linea di galleggiamento bassissima e imbarcava acqua. All’arrivo dei soccorritori tre naufraghi erano caduti in mare. Dopo il secondo intervento la Mare Jonio ha trovato riparo vicino Lampedusa, in attesa dell’assegnazione di un Place of safety (Pos).
«Siamo ben equipaggiati per assistere tutti, ma lo spazio è piccolo e le persone sono praticamente ovunque – dice da bordo Sheila Melosu, capo missione – Il container è pieno e alcuni migranti sono sul ponte all’aperto. Siamo a gennaio e di notte fa freddo. I naufraghi hanno già percorso un viaggio lungo e difficile. Il porto deve essere assegnato il prima possibile».
Sempre a Lampedusa tra mercoledì e giovedì sono arrivati autonomamente 362 migranti. Lo fanno sapere gli operatori di Mediterranean Hope-Federazione delle chiese evangeliche, che offrono assistenza umanitaria sul molo Favaloro. Dieci gli sbarchi totali: sei provenienti dalla Tunisia (Sfax e Mahdia), quattro dalla Libia (Tripoli e Zuara). Su un barcone partito dalle coste di quest’ultima città, insieme a 70 persone è stato trovato anche un corpo senza vita. Sono in corso indagini per stabilire le cause del decesso.
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