Le due conferenze di Parigi: 1 miliardo di aiuti e 700 aziende per ricostruire
Emmanuel Macron – Ansa
Europa

Le due conferenze di Parigi: 1 miliardo di aiuti e 700 aziende per ricostruire

Guerra in Ucraina Solidarietà e affari riuniti in Francia da Macron
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 14 dicembre 2022

Doppia conferenza ieri a Parigi sull’Ucraina, la prima, internazionale, di “solidarietà” per permettere al paese di passare l’inverno, la seconda, francese, per preparare economicamente la ricostruzione, organizzando le imprese locali nella battaglia degli appalti e dei contratti che si annuncia quando tornerà la pace.

Alla conferenza di sostegno all’Ucraina, per “aiutare a resistere quest’inverno” ha detto il presidente Macron, è stato raggiunto l’impegno di versare più di un miliardo di euro per permettere agli ucraini di sopravvivere nei mesi freddi, più degli 800 milioni che il presidente Zelensky ha chiesto in un intervento video. “Il nostro paese non crollerà nel buio” ha affermato Zelensky.

Alla conferenza erano presenti 46 stati e 24 organizzazioni internazionali, non solo gli europei e la Ue, ma anche i paesi del Golfo, India, altri asiatici (ma non la Cina, non invitata). Dopo le conferenze di Lugano, Varsavia e Berlino, a Parigi è stato approvato un “meccanismo” per aiutare nell’immediato: la metà dei finanziamenti stanziati ieri (415 milioni) saranno destinati all’energia. Ci sarà l’invio di generatori, aiuti per restaurare le reti di alta tensione, turbine a gas, come ha chiesto Zelensky, che ha avanzato anche l’ipotesi di collegamento con il sistema europeo per passare l’inverno, evitare il freddo e il buio.

Dopo le polemiche, soprattutto nell’est europeo, per le prese di posizione di Macron sulla necessità di trovare una strada di dialogo con Mosca per arrivare alla pace, Denys Chmygal, il primo ministro ucraino, presente a Parigi, ha affermato che “la Francia e il presidente Macron hanno preso la leadership sui punti di preparazione della pace del presidente Zelensky”: sono i 10 punti voluti da Kyiv, ma ieri di nuovo respinti dalla Russia. A Parigi c’era anche Olena Zelensky, in una visita organizzata dall’agenzia Havas.

La Ue ha finalmente approvato ieri il finanziamento di 18 miliardi per l’Ucraina per il 2023, dopo la fine del veto dell’Ungheria (che ha ottenuto in cambio lo sblocco di una parte dei fondi Ue congelati per il mancato rispetto dello stato di diritto). L’Ungheria ha anche tolto il veto sulla tassa minima del 15% sugli utili delle multinazionali.

Le conferenze di ieri sono andate anche al di là dell’emergenza. Intanto è stato deciso di installare un laboratorio per raccogliere il Dna per poter provare le responsabilità delle violenze perpetrate in Ucraina. La Aiea ha annunciato una missione di messa in sicurezza per cinque centrali nucleari in Ucraina, che permetterà, secondo Chmygal, anche di registrare tutti gli attacchi provenienti dall’esterno.

Collegato via video, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha invitato a pensare alla ricostruzione. Più di 700 imprese francesi erano presenti ieri alla seconda conferenza, per cercare contratti e affari: anche se la guerra non è ancora finita, c’è già una competizione in corso per assicurarsi la ricostruzione, gli americani come sempre sono in prima linea, ma la gara è anche tra europei (e gli italiani sono molto attivi).

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