Le ciambelle senza buco di Renzi: «Abbiamo sbagliato con i prof del Sud»
"Buona Scuola" Tardivo mea culpa (con accusa) di Renzi: «Abbiamo preferito trovare le soluzioni per i professori che avrebbero dovuto muoversi. abbiamo permesso ad alcuni, soprattutto al Sud, di restare e abbiamo scoperto alcune cattedre al Nord: non tutte le ciambelle riescono con il buco. Se fossimo stati più bravi a gestire questa vicenda sarei stato più contento»
"Buona Scuola" Tardivo mea culpa (con accusa) di Renzi: «Abbiamo preferito trovare le soluzioni per i professori che avrebbero dovuto muoversi. abbiamo permesso ad alcuni, soprattutto al Sud, di restare e abbiamo scoperto alcune cattedre al Nord: non tutte le ciambelle riescono con il buco. Se fossimo stati più bravi a gestire questa vicenda sarei stato più contento»
«Abbiamo preferito trovare le soluzioni per i professori che avrebbero dovuto muoversi. abbiamo permesso ad alcuni, soprattutto al Sud, di restare e abbiamo scoperto alcune cattedre al Nord: non tutte le ciambelle riescono con il buco. Se fossimo stati più bravi a gestire questa vicenda sarei stato più contento».
Lo ha detto ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Rtl 105 attaccando il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il suo sottosegretario Davide Faraone riferendosi alla gestione rovinosa della mobilità dei docenti, in particolare di quelli del Sud che insegnano nella scuola primaria. In debito di consensi in vista del referendum del 4 dicembre Renzi ha pensato così di recuperare una manciata di applausi nel mondo della scuola.
A leggere i forum e le pagine facebook dei docenti l’uscita non è stata particolarmente apprezzata e si è trasformato in un gigantesco e sonoro «Vaffa». La violenta reazione dei docenti è stata provocata dall’ammissione di impotenza dell’inquilino di Palazzo Chigi che ha smentito l’operato di Giannini e Faraone. Il premier si è riferito ai docenti che, a seguito delle domande di conciliazione e di assegnazione provvisoria, non sono stati e non verranno accontentati. Insomma, il governo riconosce molto parzialmente le propria responsabilità, ma i cocci sono dei docenti accampati nei bed and breakfast a Nord e in attesa delle assegnazioni provvisorie.
I cocci sono anche degli studenti e dei genitori che, all’inizio dell’anno scolastico, si sono ritrovati in scuole con orari ridotti, senza docenti in cattedra e con il turn-over di supplenti più alto di sempre. E ancora: i cocci sono anche dei docenti che sono stati messi l’uno contro l’altro: per rimediare infatti agli errori dell’«algoritmo» – il nuovo dogma tecno-teologico – il governo ha ampliato le assegnazioni provvisorie che dovrebbero permettere ai prof meridionali di rinviare ancora di un altro anno l’esodo a mille chilometri dal luogo di residenza. Come in un risiko impazzito, questa decisione ha prodotto un boomerang: i posti al Nord che si pensavano coperti oggi sono scoperti.
E iniziano le prime proteste dei genitori. Quella all’Istituto comprensivo di via Giacosa a Milano. oggi hanno annunciato una protesta alle 8,15 in via Padova. Definiscono gli orari ridotti e le carenze di organico una «situazione intollerabile». «La buona scuola nega il diritto all’istruzione» sostengono e chiedono insegnanti e personale amministrativo per far funzionare un istituto di 1500 alunni dai 3 ai 14 anni. Il caos montante ha spinto Flc-Cgil, Cisl, Uil e Snals ha inviare una lettera al presidente della Repubblica Mattarella dove denunciano le irregolarità nei trasferimenti dei docenti, i danni alla continuità didattica provocati dal mercato delle cattedre, le classi «pollaio», l’insufficienza del personale Ata. La «supplentite» che doveva sparire quest’anno durerà ancora per molto. Le ciambelle senza buco di Renzi produrranno una valanga di «No» al referendum.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento