«Non è una sorpresa, ma se si vede il risultato sulla carta o sul display ti viene lo stesso il vomito», scrive Armin Thurnherr, direttore del settimanale viennese Falter. I dati sono quasi definitivi, manca ancora parte del voto per posta che è solo stimato. La Fpoe (Freiheitliche), partito postnazista fratello della Afd e nello stesso gruppo della Lega «Identità e democrazia», alle europee ha conquistato il 25,5%.

Per la prima volta balza al primo posto in un’elezione su scala nazionale in Austria. «La prossima tappa si chiama carica di cancelliere», ha già avvisato un trionfante Herbert Kickl, segretario nazionale della Fpoe, anzi «Volkskanzler» come usa chiamare il suo obiettivo di pieni poteri. Tappa spaventosamente vicina, quella delle elezioni politiche previste a fine settembre.

LA CRESCITA di Freiheitliche è stata del 8,3%, probabilmente un travaso dal partito popolare (Oevp) del cancelliere Karl Nehammer calato del 9,9% e attestato ora al 24,7%. Paga i pesanti scandali di corruzione che ha coinvolto l’ex enfant prodige Sebastian Kurz e l’intero suo partito: significative le chat del suo cerchio magico diventate pubbliche dove si autodefinivano «puttane dei ricchi».

Erano emerse da indagini della procura di Vienna, che all’inizio coinvolgevano la Fpoe: lo scandalo Ibiza fece cadere nel 2019 il segretario H.C.Strache. Da allora, come niente fosse e come già altre volte, la Fpoe si è ripresa ed è cresciuta alla grande durante il periodo del Covid. Ha cavalcato la protesta contro le misure di chiusura, i vaccini e i test che hanno portato decine di migliaia di persone in piazza contro la «dittatura sanitaria».

Un agitazione che continua su Telegram dove si parla di «Plandemie», una pandemia pianificata da una grande congiura mondiale globalista che viene nascosta dai media e dai politici di sistema contro i quali la Fpoe chiama i seguaci di quelle aberrazioni alla resistenza.

Harald Vilimsky, il capolista Fpoe e già capo-delegazione al parlamento europeo, è noto per la sua forte attività di lobby a favore di Putin e contro le sanzioni alla Russia, documentata con ogni dettaglio da Falter, come anche gli emendamenti pro Serbia e pro Repubblica Srpska «contro la politica neocoloniale europea».

QUELLA SERBA è l’unica comunità di migranti gradita dai Feiheitlichen e la più numerosa in Austria, per la maggioranza cittadini austriaci che votano. Sicurezza, guerra e migrazione risultano i temi indicati dagli austriaci come prioritati in queste elezioni. Un 40% degli elettori della Fpoe vorrebbe l’uscita dell’Austria dalla Ue.

Il partito socialdemocratico (Spoe) di Andreas Babler, da un anno segretario con posizioni molto a sinistra che però non riesce a far valere, ha sostanzialmente tenuto: 23,3%. Si aspettava un risultato migliore, i sondaggi davano la Spoe al secondo posto prima della Oevp. La divisione interna su un tema sensibile come l’immigrazione, dove si è detto tutto e il contrario di tutto, non ha certo giovato. I Verdi, al governo del paese insieme alla Oevp sono calati di tre punti, al 10,9. I liberali di Neos sono al 10,1%.

«Se ieri si camminava per Vienna si poteva pensare: se tutta quella gente (300mila persone che partecipavano al Gay Pride, ndr) va a votare il mondo avrebbe un altro aspetta – scrive Thurnherr – Si vede che oggi si sono riposate».