«L’America latina è zona di pace, dall’Italia dialogo non ingerenza»
Cuba Alla Farnesina il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez
Cuba Alla Farnesina il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez
«All’Italia e all’Europa chiediamo di svolgere un ruolo di pace in America latina». Alla Farnesina, il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez Parrilla, risponde alle domande del manifesto durante la conferenza stampa congiunta con il suo omologo italiano Angelino Alfano.
Per Rodriguez, quella di Roma è l’ultima tappa di un viaggio in Europa nel pieno delle misure decise da Trump, che riportano indietro le relazioni di «apertura» inaugurate da Obama.
Alfano ha detto di aver discusso a lungo con Rodriguez, ma ha precisato la posizione dell’Italia: «Ne ho parlato lungamente con il collega cubano che mi ha riferito un quadro completo delle loro opinioni a riguardo e non sta a me riferirle. Ne ho preso atto e siamo assolutamente rispettosi delle decisioni e della sovranità di ciascun paese, ma al tempo stesso siamo membri della Ue e come Unione europea abbiamo firmato degli accordi di dialogo che stiamo implementando».
L’EUROPARLAMENTO ha detto sì all’accordo di cooperazione con Cuba, il primo del genere tra la Ue e l’Avana. L’accordo di dialogo politico e di cooperazione (Pdca) mira a «espandere il commercio bilaterale, a promuovere il dialogo e la cooperazione e conomica e a sviluppare un’azione congiunta nelle organizzazioni internazionali multilaterali». Gli eurodeputati hanno però precisato che «il governo cubano dovrebbe allineare la sua politica in tema di diritti umani con gli standard internazionali e ratificare le convenzioni delle Nazioni unite, cosa che ancora non ha fatto». Una clausola prevede che in caso di «violazioni dei diritti umani» l’accordo verrà sospeso. Per entrare in vigore, l’accordo – firmato da Federica Mogherini nel dicembre scorso -, dev’essere approvato dall’Europarlamento: perciò sarà votato nella plenaria di luglio a Strasburgo.
IL MINISTRO Rodriguez ha ricordato «lo storico legame culturale tra Italia e Cuba, rinnovato dagli accordi bilaterali che hanno preso slancio dopo la visita di Renzi all’Avana, nel 2015. L’Italia – ha detto – è uno dei nostri principali soci economici e ha dato un contributo decisivo contro il blocco economico». Gli europarlamentari lo hanno richiesto esplicitamente. «Il popolo cubano – ha affermato Rodriguez a Vienna – non si metterà in ginocchio davanti a nessuno. Cuba mantiene la volontà di continuare il dialogo e negoziare gli accordi in sospeso, ma su una base di uguaglianza, reciprocità e assoluto rispetto della sua sovranità e indipendenza». Le chiusure di Trump? «Sono destinate al fallimento come si è verificato in passato, non riusciranno a debilitare la rivoluzione né a piegare il popolo cubano».
A VIENNA, Rodriguez, ha definito la conferenza stampa di Trump a Miami «un grottesco spettacolo uscito dalla guerra fredda». Alla Farnesina, i toni sono stati più sfumati, ma alla domanda sulle relazioni di Cuba nell’integrazione latinoamericana, sul Venezuela sotto attacco anche dell’Europa, Rodriguez non ha esitato: «L’America latina – ha risposto – è zona di pace. Il popolo venezuelano ha il diritto delle proprie decisioni. La comunità internazionale deve astenersi da ogni ingerenza, anche perché vi sono molti altri paesi latinoamericani che vivono situazioni ben più complicate. Esprimiamo piena solidarietà al governo Maduro. Cuba appoggia il dialogo. All’Italia e all’Europa chiediamo un ruolo di pace, com’è avvenuto nella soluzione politica in Colombia».
MA ALFANO ha ribadito che la posizione del suo governo è quella espressa nella lettera di Rajoy e Gentiloni, che assume in pieno le posizioni delle destre venezuelane e la linea interventista di Trump: distante dalla mediazione intrapresa dal gruppo di ex presidenti guidati dallo spagnolo Zapatero.
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