Politica

L’Ad Rai Sergio: «TeleMeloni? Macché, è Teleopposizioni»

L’Ad Rai Sergio: «TeleMeloni? Macché, è Teleopposizioni»Roberto Sergio – foto Lapresse

Europee TeleMeloni? Semmai «la chiamerei Teleopposizioni. L’Osservatorio di Pavia ieri mi ha mandato un’ultima testimonianza e mai come nella mia gestione c’è stato un equilibrio correttissimo. Anzi, è prevalente l’opposizione, molto […]

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 9 giugno 2024

TeleMeloni? Semmai «la chiamerei Teleopposizioni. L’Osservatorio di Pavia ieri mi ha mandato un’ultima testimonianza e mai come nella mia gestione c’è stato un equilibrio correttissimo. Anzi, è prevalente l’opposizione, molto meno il governo e più o meno equilibrata la maggioranza. Siamo quotidianamente travolti da fake news». L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio parla alla Festa del Foglio e a urne aperte dà il suo contributo alla versione della premier sulla tv pubblica. E confermando che dopo le europee lui e l’attuale dg Giampaolo Rossi, meloniano di provata fede, si scambieranno i ruoli.

L’ad torna anche sul caso Scurati e la mancata messa in onda del monologo sul 25 aprile. Ma quale censura… La conduttrice di Chesarà… Serena Bortone, sostiene, «doveva essere licenziata per quello che ha fatto e non è stata licenziata. Non è stata punita». E ancora: «L’11 di questo mese rappresenterà le sue tesi e valuteremo, ma a nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito di dire cose contro l’azienda in cui lavora». Le puntate del programma saranno ridotte? «I palinsesti per la prossima stagione saranno presentati ai vertici venerdì della prossima settimana. Quindi è una notizia che non esiste, in questo momento». «Frasi vergognose» per il senatore dem Verducci: « È l’arroganza di un potere diventato censura e intimidazione. Di Sergio peraltro ricordiamo le uscite social contro l’azienda Rai (ai tempi di un Sanremo) e in altro contesto contro il suo collega direttore Andrea Vianello». L’Usigrai ritiene «gravissime» le dichiarazioni di Sergio: «Ipotizzare pubblicamente il licenziamento di una dipendente mentre è in corso un procedimento disciplinare ha il sapore della minaccia. È inoltre rappresentativo del clima di onnipotenza di questo vertice annunciare il nome del prossimo ad. Ci chiediamo se al parlamento e ai prossimi componenti del Cda stia bene essere esautorati». Concorda la Fnsi.

Sergio ne ha anche per Lucia Annunziata, che ha lasciato l’azienda contestando «le modalità dell’intervento» del governo sulla Rai: «Era chiaro già all’epoca che il suo obiettivo era quello – dice a proposito della candidatura della giornalista con il Pd -. Io l’ho accompagnata all’uscita nella maniera più garbata possibile. Aveva anche una penale che non ha pagato».

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento