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La violenza del governo in uno show

La violenza del governo in uno show

Legge e ordine «Per tutelarli li abbiamo esposti». Questa è la giustificazione di Meloni per l’abbassamento della soglia per l’ammonimento a 12 anni e dell’arresto in flagranza a 14. I giovani sono tutelati […]

Pubblicato circa un anno faEdizione del 9 settembre 2023

«Per tutelarli li abbiamo esposti». Questa è la giustificazione di Meloni per l’abbassamento della soglia per l’ammonimento a 12 anni e dell’arresto in flagranza a 14. I giovani sono tutelati tramite la facilitazione della loro persecuzione. Stesso dicasi per il carcere previsto per i genitori di minori che non vadano a scuola. Giorgio Agamben, in Homo Sacer, descriveva la relazione di bando sovrano come cattura e abbandono, persecuzione e disinteresse, esposizione e perdita. La sovranità è anche altro ma la violenza di questo governo ne incarna la faccia più mortifera. Come si è già visto con la gestione delle frontiere esterne e interne.

Stesso dicasi per le operazioni-spettacolo nei Quartieri Spagnoli e Tor Bella Monaca a cui penosamente si sono piegati dei sindaci della cd. opposizione. Elicotteri, Swat in versione italica, mazze per sfondare le porte. Così si riporta decoro e sicurezza. Tutti in galera e queste zone saranno più abitabili.

Maurizio Patriciello, il prete di Caivano, applaude Meloni contro il “buonismo” di chi nega i problemi. Si sa infatti che repressione e polizia – e due spicci di copertura – sono molto efficaci come strumenti per affrontare criminalità e povertà. Sono 30 anni che siamo vittime della cultura delle finestre rotte – il degrado urbano favorisce la criminalità – inaugurata dall’ex sindaco di New York e poi avvocato trumpiano Rudolph Giuliani e stiamo tutti meglio. Destra e sinistra hanno seguito questa sensibile indicazione su come gestire città sempre più diseguali.

Barak Obama, al contrario, apprezzava The Wire, grande serie televisiva sociologica di David Simon, la cui tesi di fondo – se non abolizionista della polizia in toto – era che la war on drugs fosse un pericoloso errore. La microcriminalità e lo spaccio, e la violenza legata al suo controllo, non si affrontano con la speculare violenza legale ma creando contesti in cui si possano trovare prospettive di vita degne. È più complicato e costoso, non è possibile organizzarci uno show intorno. Non interessa farlo perché i valori della famiglia tradizionale e della antica comunità italica di cui siamo eredi dicono che serve severità e galera, intolleranza e polizia. E perciò il governo di estrema destra che abbiamo non può farlo.

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