Scuola

«La vera emergenza della scuola è la precarietà»

«La vera emergenza della scuola è la precarietà»Una protesta degli insegnanti

Sindacati Oggi proteste e sit in in quaranta città. A Roma presidio al ministero dell'Istruzione in viale Trastevere

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 marzo 2019

Tornano in piazza i precari della scuola con una «mobilitazione unitaria» che chiede stabilizzazioni e dice no all’autonomia differenziata. La protesta è indetta da Flc Cgil, Uil scuola, Cisl scuola, Snals Confsal e Gilda Unams. «Ci sono più di 100mila insegnanti che da anni lavorano con contratti a tempo determinato fino al 30 giugno o 31 agosto – ha dichiarato Francesco Sinopoli, segretario generale della Federazione dei lavoratori della conoscenza Cgil – questi docenti vanno stabilizzati. Se molti non sono abilitati e non hanno potuto partecipare a concorsi è perché dal 2014 non viene avviato un percorso abilitante. Al governo chiediamo risposte adeguate». Il dirigente sindacale ha affermato che quest’anno circa 88mila cattedre sono state assegnate a tempo determinato, mentre gli insegnanti di sostegno precari sono il 30% del totale. Da settembre, poi, la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente a causa di pensionamenti e «Quota 100». «La scuola vivrà una vera e propria condizione di emergenza con oltre 150mila cattedre e 24mila posti Ata scoperti – scrivono i sindacati -. Ciò renderà assai difficile garantire il diritto allo studio degli studenti». Sul fronte del concorso per il reclutamento straordinario, atteso per quest’anno, non ci sono ancora novità. Il «concorsone», comunque, rischia di non risolvere la sorte dei precari storici per cui si prospetta una corsia preferenziale estremamente ridotta. A Roma l’appuntamento è al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alle 15.30. Presidi sono previsti in altre 40 città italiane, da Aosta a Palermo.

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