Italia

La strada per la libertà è in salita, il giudice lascia Maysoon in sospeso

Presidio in sostegno a Maysoon Majidi davanti al tribunale di Crotone foto fb/freemaysoonmajidiCatanzaro, manifestazione per la liberazione di Maysoon Majidi

Catanzaro Aggiornata l'udienza per l'uscita dal carcere. Il fratello dell’attivista espulso dalla Germania: dubbi per l’interrogatorio

Pubblicato circa un mese faEdizione del 18 ottobre 2024

Il calvario continua. Maysoon Majidi deve ancora aspettare l’agognata libertà dalle carceri italiche. Non sono bastate tre ore di serrata discussione nell’aula del tribunale della Libertà di Catanzaro per ottenere il sospirato provvedimento. I giudici si sono riservati all’esito dell’udienza. Se ne parla oggi o, più probabilmente, la settimana prossima. Se così fosse si determinerebbe un irrituale ingolfamento con il giudizio di merito. Infatti proprio la settimana prossima, il 22 ottobre, a Crotone è prevista l’ultima udienza istruttoria. Maysoon si presenterà in quell’occasione da cittadina libera o in manette? Stramberie di un processo davvero grottesco, in cui da 10 mesi si tiene in carcere una militante politica, sulla base di indizi che sono caduti come birilli uno dopo l’altro durante il dibattimento.

Ieri l’attesa era palpabile anche tra il solito folto gruppo di attivisti che ha assistito all’udienza del Riesame. L’imputata invece ha partecipato solo in videocollegamento dal carcere di Reggio Calabria. Le precarie condizioni di salute non le permettono di sostenere un viaggio dalla città dello Stretto. Alla scorsa udienza di Crotone si era sentita male nella strada del ritorno. Maysoon, assistita dall’avvocato Giancarlo Liberati, ha chiesto già 5 volte al collegio crotonese di poter proseguire la sua misura cautelare in una comunità protetta presso il borgo di Caccuri nella Presila crotonese, ricevendo però sempre un diniego. Ora dopo l’appello cautelare le speranze sono riposte nella corte catanzarese che valuterà allo stato degli atti l’eventuale pericolo di fuga, la reiterazione del reato, l’inquinamento probatorio e i gravi indizi di colpevolezza.

Sul processo in corso è calata ieri la notizia del foglio di via dalla Germania per Ryan Majidi, il fratello di Maysoon. È stato citato come teste dalla difesa nella prossima udienza del 22 ottobre. La sua deposizione potrebbe essere rilevante. Anche a confermare quel che è emerso inconfutabilmente nell’istruttoria: ovvero che i fratelli Majidi hanno viaggiato verso l’Europa grazie al sostegno economico del partito filokurdo Komala. Altro che scafisti o trafficanti come si accanisce nel volerli definire la Pm Rosella Multari. Vedremo se Ryan verrà escusso oppure l’espulsione gli precluderà la possibilità di chiarire la posizione della sorella.

In aula era presente anche Mimmo Lucano. Il sindaco di Riace ed europarlamentare ha annunciato di voler portare in consiglio comunale la proposta per conferire a Maysoon la cittadinanza onoraria nel comune della Locride, «per una combattente per la libertà e per il rispetto dei diritti umani. Ha pagato già un prezzo molto alto. Ma noi non perdiamo mai la speranza, convinti che il senso della giustizia si affermerà».

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