Com’era facilmente prevedibile, il movimento guidato Jair Messias Bolsonaro, uscito tutt’altro che ridimensionato dalle elezioni, non ha smobilitato, né è stato «normalizzato» dal naturale dispiegarsi della dialettica parlamentare. Al contrario, abbiamo assistito alla progressiva radicalizzazione di un movimento che, potendo contare su ramificate complicità istituzionali, simpatie tra le Forze Armate, grandi risorse economiche, oltre alla formidabile rete di coordinamento organizzativo e morale delle chiese evangeliche, non ha mai smesso di invocare l’intervento militare. I mesi che hanno preceduto l’insediamento del nuovo Presidente sono stati così segnati dall’intensificarsi di una capillare mobilitazione di chiaro segno golpista. L’offesa al cuore istituzionale di...