La Russia accusa: Kiev ha attaccato il ponte di Crimea
Il limite ignoto L’Ucraina tace, forse perché l’operazione non è riuscita. Gli Usa promettono nuovi armamenti, anche all’uranio impoverito
Il limite ignoto L’Ucraina tace, forse perché l’operazione non è riuscita. Gli Usa promettono nuovi armamenti, anche all’uranio impoverito
Secondo il ministero della Difesa russo le forze ucraine hanno tentato un nuovo attacco al ponte di Crimea. Nella notte tra venerdì e sabato, infatti, tre droni navali ucraini diretti al ponte che collega la penisola al territorio continentale russo, sarebbero stati distrutti prima di raggiungere l’obiettivo. Il presunto tentativo di attacco ha comunque costretto le autorità a chiudere il ponte per diverse ore.
Al momento da parte ucraina non sono giunti commenti ed è possibile che Kiev non ne faccia menzione neanche in futuro. Soprattutto se si considera che in occasione degli attacchi precedenti il governo di Volodymyr Zelensky aveva impiegato settimane per rivendicarne la responsabilità. Per l’esplosione dell’ottobre 2022, secondo i russi causata da un camion bomba, tale ammissione era giunta a quasi otto mesi di distanza. Per quella di giugno 2023 i tempi si sono accorciati a un mese. In quei casi però i droni marini erano andati a segno ed esistevano addirittura dei video, diffusi in un secondo momento dalla Difesa ucraina, sull’operazione. Ad ogni modo, anche se il tentativo della marina ucraina di ieri non dovesse essere confermato, è un fatto che il ponte di Kerch è uno degli obiettivi primari dello Stato maggiore di Kiev.
TAGLIARE i rifornimenti civili e militari alla penisola è un modo per mettere pressione ai residenti e al governo centrale di Mosca oltre che una mossa tattica utile a indebolire i reparti a difesa del fronte sud. Finora l’Ucraina non ci è riuscita del tutto, nonostante i danni causati nei due primi attacchi, ma è molto probabile che insisterà. Si consideri anche che la Crimea è al centro delle dichiarazioni dei vertici ucraini dall’inizio della settimana per il suo alto valore simbolico e che con sempre maggiore insistenza in Occidente si paventa l’ipotesi di utilizzarla come moneta di scambio in un’eventuale trattativa con Mosca. Ma Putin ha fatto della penisola uno dei nodi fondamentali della sua politica estera espansionistica e la sua annessione nel 2014 secondo molti analisti è da considerare tra i prodromi dell’attuale conflitto.
IERI, INOLTRE, il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha accusato l’aviazione ucraina di aver lanciato dei droni contro il distretto di Valuysky, a ridosso del confine. Nell’attacco un civile sarebbe rimasto ucciso e altri due feriti. Anche a Kursk (più a nord di Belgorod ma comunque confinante con l’Ucraina), secondo il governatore locale si sono verificati bombardamenti da parte delle forze di Kiev. In territorio ucraino separatista, nella città simbolo di Donetsk, un bombardamento ucraino avrebbe ferito 4 persone, stando alle dichiarazioni del sindaco filorusso Aleksei Kulemzin.
Dall’altro lato del fronte, invece, una persona è stata uccisa e due sono state ferite durante i bombardamenti nella regione di Kherson. Più a nord, il sindaco di Kryvyi Rih, Oleksandr Vilkul, ha dichiarato che la difesa antiaerea della città è riuscita a neutralizzare con successo un attacco missilistico russo.
RISPETTO alle forniture belliche, secondo l’agenzia di stampa Reuters, l’amministrazione Biden ha dichiarato che fornirà all’Ucraina munizioni perforanti contenenti uranio impoverito all’interno di un nuovo pacchetto di aiuti militari tra i 240 e i 375 milioni di dollari che sarà presentato la prossima settimana. Le munizioni potrebbero essere lanciate dai carri armati americani Abrams, attesi a Kiev per l’autunno. In precedenza, la Gran Bretagna aveva preso una decisione simile approvando la fornitura di munizioni all’uranio e scatenando le ire di Mosca. Lunedì, inoltre, il presidente Putin ospiterà il leader turco Recep Tayyip Erdogan.
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