La ricerca di un spazio dei piccoli lettori facendo i conti con povertà e analfabetismo
Diciotto anni è l’età media dei mozambicani e bambini e bambine rappresentano il 50% della popolazione del mio Paese. Può sembrare un dato incoraggiante per gli editori che si rivolgono all’infanzia, ma è fondamentale – prima di fare un affondo sul panorama dell’editoria – comprendere la situazione sociale ed economica del Mozambico.
OGGI IL 39% dei mozambicani è analfabeta, la maggior parte sono donne. Inoltre, più della metà della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Ci sono poche o nessuna statistica sulle abitudini di lettura, nulla che riguardi i best-seller e penuria anche di dati sulle pubblicazioni in generale: temi che non sono in testa alla lista delle priorità del governo. Il ministero dell’Istruzione e della cultura non promuove strategie di lettura extrascolastica e si concentra solo sulla produzione di manuali, che continua a essere la principale fonte di reddito per i tre grandi editori del Paese. Quelli affermati, infatti, stampano soprattutto libri in portoghese, con argomenti tradizionali e conservatori. Proprio di recente, genitori e leader religiosi hanno chiesto di vietare alcuni libri di testo di prima media che includevano una sezione sulla sessualità e l’orientamento sessuale.
Dei trentasei editori e librai esistenti, pochissimi si rivolgono all’infanzia e ai giovani adulti. Io stessa posso considerarmi una editrice per ragazzi di ultima acquisizione, essendo entrata nel settore casualmente attraverso un progetto di promozione della traduzione letteraria tra i giovani che è cresciuto fino a diventare un concorso.
IL MIO «VIAGGIO» è iniziato quando ho notato che più che adolescenti e adulti (il mio principale target all’epoca) erano bambini e bambine di 3-12 anni quelli che venivano a curiosare intorno allo stand di una fiera dedicata ai libri scolastici. L’ho colta come un’opportunità per attingere a un pool di lettori con bisogni insoddisfatti.
Nell’industria dell’editoria mozambicana stanno comunque nascendo marchi indipendenti: ormai rappresentano il 35% fra i membri delle associazione di editori e librai e di educatori. E nel Paese si sta registrando anche un aumento del digitale. Il mese scorso è stata lanciata una nuova app per ebook: Editora Trinta Zero Nove (fondata nel 2018, ndr) è pioniera nei formati digitali inclusivi che combinano ebook, audiolibro e interpretazione della lingua dei segni.
NON C’È una professionalizzazione possibile nel settore della letteratura per l’infanzia senza attingere a ciò che la scrittura per i giovani lettori comporta. Va ricordato, inoltre, che le scrittrici sono ancora sottorappresentate nelle pubblicazioni dei titoli e spesso sono costrette a ricorrere all’autopubblicazione o a sostenere il pagamento dei costi di stampa delle loro opere.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento