Era il migliore di tutti i tempi, era il peggiore di tutti i tempi, scriveva Charles Dickens. Dopo essere stata ripetuta per più di un secolo, questa citazione risulta ormai obsoleta al giorno d’oggi. Nel contingente storico e nella realtà in cui viviamo, misurare l’ampiezza della realtà e la priorità degli eventi col metro dicotomico migliore/peggiore, saggezza/stoltizia, fede/incredulità, luce/tenebre, speranza/disperazione, sarebbe già una fortuna, giacché, se non altro, ci consentirebbe di inquadrare il mondo. E invece… Chi l’avrebbe mai detto che dopo un secolo di guerre, di dibattiti e discussioni su cosa fosse giusto o sbagliato, sono bastati cento giorni...