Alla fine di una giornata passata a spalare fango, con migliaia di volontari in azione e tutte le idrovore disponibili che pompavano via l’acqua dalle zone ancora alluvionate, da Campi Bisenzio a Seano di Carmignano, da Figline di Prato a Montale, Bagnolo e Oste a Montemurlo, l’ultimo bollettino di Regione e Protezione civile fa intravedere una pallida luce nel desolato panorama della Piana fiorentina, pretese e pistoiese: “E’ scesa in maniera consistente l’acqua a Campi Bisenzio – riepiloga il presidente toscano Eugenio Giani – che ancora stamani era una delle situazioni più delicate con dodicimila persone chiuse in casa, spesso senza energia elettrica, raggiungibili solo con i mezzi anfibi”. Altre tremila si trovavano nella stesse condizioni a Seano, anche qui i soccorritori si sono prodigati per cercare di arrivare alle abitazioni e portare via soprattutto gli anziani che non volevano abbandonare le loro case.
Nel complesso sono scese a meno di cinquemila le persone isolate, e se la tragica conta delle vittime reste ferma a sette si continua a cercare un disperso, un 84enne di Prato. A preoccupare sono anche le previsioni meteorologiche, tanto che la sala operativa della Protezione civile regionale ha emesso un codice di allerta arancione sulle aree centro settentrionali della Toscana a partire dalle 20 di ieri fino alla mezzanotte di oggi. Una realtà che ha convinto le autorità a decidere l’evacuazione di un migliaio di persone, sempre dopo un accordo con i sindaci delle località interessate. Soprattutto persone fragili e anziani, per i quali sono stati allestiti centri di accoglienza come lo Spazio Reale di San Donnino.
Anche il servizio elettrico è risultato in fase di miglioramento, grazie alle riparazioni già effettuate e a numerosi gruppi elettrogeni installati. A fine giornata l’Enel ha comunicato che il numero di utenze disalimentate era sceso a circa 5.000, di cui oltre 2.600 tra Prato e Montemurlo, Cantagallo, Vaiano e Vernio, e 1.800 a Campi Bisenzio.
A segnare la giornata il lavoro di migliaia di volontari arrivati nelle zone alluvionate. “Una risposta straordinaria – ha tirato le somme Marco Biagioni, segretario dem di Prato – in poco meno di 24 ore dal nostro appello si sono presentati quasi 2.000 volontari, in prevalenza giovani. Questi volontari, valutate le disponibilità, le attrezzature e gli eventuali mezzi a disposizione, sono stati subito messi a disposizione del sistema di Protezione civile per l’impiego immediato”. Altre centinaia di giovani, dalle Brigate di solidarietà attiva alle realtà dell’associazionismo, si sono mobilitate, compresi molti tifosi viola della curva Fiesole.
Anche se tutti si stanno dando da fare, non mancano prese di posizioni critiche da parte del mondo ambientalista, che da 30 anni denuncia la massiccia antropizzazione della Piana: “È vero che queste tempeste non sono assolutamente prevedibili per intensità e luogo di impatto, ma se si aiuta ad aumentare i rischi, facendo esattamente il contrario di quello che la logica, la precauzione e i piani di bacino prevedono, non possiamo poi lamentarci dei danni che ne derivano. Esistono leggi, promesse, pronunciamenti ufficiali sul consumo zero del suolo, evitando così ulteriori impermeabilizzazioni ed inquinamenti. Ma poi chi amministra, a partire dalla giunta regionale a quella metropolitana di Firenze si comporta in maniera opposta”. A riprova associazioni e movimenti denunciano ancora una volta: “II progetto del nuovo aeroporto prevede una ulteriore impermeabilizzazione di suoli per oltre 140 ettari, oltre ai 100 esistenti, con ulteriori ed evidenti rischi idrogeologici. Perché la tracimazione di fiumi e torrenti sono il frutto della mancata prevenzione e della `tolleranza´ al continuo aumento dell’impermeabilizzazione dei suoli”.