La pace di Zelensky in 5 punti. «La priorità» è l’ingresso nella Nato
Ucraina Garanzie per la Difesa, più armi e via alle restrizioni sui raid in territorio russo. Ma i leader occidentali si mantengono cauti
Ucraina Garanzie per la Difesa, più armi e via alle restrizioni sui raid in territorio russo. Ma i leader occidentali si mantengono cauti
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato ieri i punti salienti del tanto atteso «piano per la vittoria» di fronte al parlamento riunito in sessione plenaria. Al centro dei cinque punti fondamentali esposti dal capo di stato ci sono soprattutto le garanzie militari occidentali e l’ingresso di Kiev nella Nato.
Restano alcune clausole segrete (almeno 3) che sono già state discusse con i principali alleati e che sono state rivelate a fine sessione ai capi-gruppo della Verkhovna Rada, il parlamento unicamerale ucraino.
«Questo piano può essere attuato. Dipende dai nostri partner. Sottolineo: dai partner. Non dipende assolutamente dalla Russia» ha chiarito Zelensky. Dall’altro lato, Mosca ha definito il piano irricevibile e ha invitato l’Ucraina a «svegliarsi», ovvero a prendere atto che «la sua politica è senza prospettive».
Disponibili ma non entusiasti i leader europei e il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, il quale ha dichiarato che «è il piano ucraino: prendiamo nota, lo discuteremo, ma non posso dire che ne sostengo tutti i punti».
I CINQUE PUNTI sono così riassumibili:
- l’ingresso nella Nato,
- l’aspetto difensivo,
- la dissuasione dall’aggressione russa,
- la crescita economica,
- la cooperazione con gli alleati e l’architettura di sicurezza postbellica.
«Se il piano sarà approvato, potremo porre fine alla guerra entro il prossimo anno» ha dichiarato Zelensky, di fronte ai parlamentari e al Comandante in capo delle forze armate, Oleksandr Syrskyi, al capo dei servizi segreti militari Kyrylo Budanov e ai diplomatici occidentali.
SULL’INVITO a entrare nell’Alleanza Atlantica il presidente ha insistito molto: «Siamo consapevoli che è una questione che riguarda il futuro, non il presente, ma un invito offerto subito mostrerebbe a Vladimir Putin l’inesattezza dei suoi calcoli geopolitici».
Il secondo punto riguarda la «necessità di portare la guerra in territorio russo», come durante l’invasione della regione russa di Kursk, lo scorso agosto. L’obiettivo è quello di evitare la creazione di eventuali «zone cuscinetto» in territorio ucraino. Nello stesso articolo Kiev ribadisce la richiesta di rimuovere ogni restrizione all’uso di armi occidentali a lungo raggio in territorio russo, la fornitura di nuovi sistemi a lunga gittata e il «sostegno occidentale» per l’abbattimento dei missili e dei droni russi diretti verso il territorio ucraino.
Inoltre si richiede sostegno ulteriore all’esercito, alle difese aeree, all’intelligence e agli investimenti nella produzione di armi per le industrie locali. Tutto ciò dovrebbe contribuire a «dissuadere la popolazione russa dalla sua ideologia di guerra».
Il punto seguente tratta della «deterrenza strategica non nucleare» ed è in questa sezione che ci sono la maggior parte delle clausole secretate.
IL PENULTIMO punto riguarda lo sfruttamento dei metalli presenti nel sottosuolo ucraino (uranio, titanio, litio) in collaborazione con l’Ue e gli Usa ai quali Kiev sta offrendo un accordo speciale sugli investimenti e l’utilizzo congiunto di tali risorse. Dal punto di vista economico si chiede anche l’aumento delle sanzioni alla Russia e altre misure per ora tenute segrete.
«Se i partner sono d’accordo, dopo la guerra prevediamo di sostituire alcuni contingenti militari statunitensi di stanza in Europa con unità ucraine» ha dichiarato Zelensky per il 5° punto, quello che tratta l’impianto di sicurezza post-bellico. «Dobbiamo attuare il piano per la vittoria» ha concluso il presidente «per costringere la Russia a partecipare al vertice di pace e a essere pronta a porre fine alla guerra».
«ASCOLTEREMO il piano del presidente Zelensky per sviluppare un’iniziativa di pace condivisa» ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella sua lettera d’invito ai leader dell’Ue alla vigilia del vertice al quale è invitato anche Zelensky.
È invece saltato, a causa dell’uragano Milton, l’incontro alla base di Ramstein, ma i leader di Usa, Germania, Gb e Francia dovrebbero comunque incontrarsi questa settimana in formato ridotto (senza l’Italia, ndr)per discutere del sostegno all’Ucraina per il quarto anno di guerra.
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