La Ue processa Viktor Orbán, che per la verità non sembra preoccuparsene affatto, e la Lega ne approfitta per riaprire il fuoco su Giorgia Meloni impegnata a riaccreditarsi come atlantista inossidabile. Terminata la missione a Mosca e Pechino, non autorizzata e neppure annunciata, il premier ungherese ha scritto al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e ai capi di Stato per informarli sui contenuti dei colloqui dello scandalo. L’ingrato compito di giustificare l’escursione che ha portato vicino all’isteria le cancellerie europee spetta al ministro per gli Affari europei Bòka, direttamente a Bruxelles, nella conferenza stampa di presentazione di un semestre...