La Germania restringe i confini. La destra saluta il giro di vite
Il nuovo durissimo piano-sicurezza del governo Scholz preparato all’indomani del massacro dell’Isis al festival di Solingen è stato varato a twmpo di recordo. Come promesso dal cancelliere nel corso della commemorazione ufficiale delle undici vittime, la Germania si blinda con il giro di vite totale che colpirà innanzitutto migranti, profughi, rifugiati e richiedenti-asilo.
Di fatto sono loro il bersaglio della maggior parte delle «inedite misure di vasta portata» presentate ieri in conferenza stampa dalla ministra dell’Interno, Nancy Faeser (Spd) e dal ministro della Giustizia, Marco Buschmann (Fdp).
Si parte dall’espulsione rapida per chi non ha le carte in regola per rimanere in Germania, si finisce allo stop ai congedi parentali con il divieto esplicito di tornare per chiunque si rechi nel proprio paese di origine, pena la perdita immediata dello status umanitario. Non verrà fatta alcuna eccezione per chi proviene dall’Afghanistan o dalla Siria che in futuro a Berlino verranno considerati Stati sicuri.
«Chi non ha diritto di stare da noi se ne deve andare e velocemente. A breve i sussidi saranno tagliati e i rimpatri nell’ambito degli accordi di Dublino aumentati. I rifugiati entrati in Germania attraverso un altro paese Ue vedranno i loro benefici drasticamente ridotti. Altri provvedimenti verranno discussi la settimana prossima nel corso del summit con la Cdu» riassume Faeser.
Martedì sera il segretario dell’Union democristiana Friedrich Merz aveva avuto un faccia a faccia con Scholz per concordare, se non una linea comune, almeno i principali capitoli del pacchetto-sicurezza post-Solingen che avrà ricadute dirette sui Land, a partire da quelli guidati dai governatori Cdu e Csu. «Si tratta di un buon primo passo. Tuttavia ci aspettavamo molto di più dal governo Scholz. Alcune misure inoltre dovranno essere discusse con l’Unione europea oltre che con noi dell’Union cristiano-democratica» avvertono i bavaresi.
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Massacro di Solingen, «espulsioni più rapide». Ma alla Cdu non basta«Al presunto attentatore di Solingen era stato intimato di lasciare la Germania ma non l’ha fatto. Per questo tutti ora concordiamo sull’estrema necessità di rivedere la nostra politica migratoria» chiosa il ministro Buschmann, soddisfatto anche perché per la prima volta si sono create le condizioni per espellere rapidamente tutti i migranti respinti, «anche i più giovani».
Nel nuovo pacchetto sicurezza è previsto anche il divieto di portare coltelli in bus, stazioni ferroviarie, durante i festival e nel corso di grandi eventi pubblici: l’unico provvedimento tecnico della serie non tacciabile di matrice etnica.
«Questa proibizione ovviamente non dissuaderà i possibili terroristi dal compiere i loro attacchi – si rende conto Buschmann – ma per il governo era fondamentale creare una solida base giuridica per dare alle forze di polizia poteri più ampi in tema di controlli. A riguardo gli agenti in futuro dovranno essere dotati anche del taser».
Un altro scalino verso la socialdemocrazia formato Law&Order sempre più dettata dai sondaggi (che indicano Afd saldamente in testa nella sfida elettorale di domenica prossima in Turingia e Sassonia) e soggetta dai diktat dell’opposizione di Cdu-Csu, la prima forza politica a livello nazionale. «Senza la nostra pressione il pacchetto-migranti di Scholz non sarebbe stato così efficace. Dopo l’attentato di Solingen il nostro segretario ha preteso dalla coalizione semaforo un’inversione di rotta rispetto alle politiche precedenti».
L’ha ottenuta a 360 gradi: questo giro di vite permette ai Land di ampliare a dismisura i poteri delle loro forze dell’ordine, mentre la polizia federale potrà poter effettuare controlli casuali «indipendentemente dalla presenza di un sospetto».
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