Germania, coalizione a rischio per il documento Lindner
Semaforo in tilt Stop alla tassa di solidarietà e alla svolta green, il piano solo austerity che contraddice il governo Scholz fa arrabbiare gli alleati
Semaforo in tilt Stop alla tassa di solidarietà e alla svolta green, il piano solo austerity che contraddice il governo Scholz fa arrabbiare gli alleati
Criticato e rimesso in riga dai suoi stessi alleati di governo: il ministro delle finanze Christian Lindner al Bundestag ieri è riuscito a fare arrabbiare l’intera coalizione Semaforo dopo che è stato costretto ad aprire il dibattito sul suo imbarazzante documento di programmazione economica rivelato da Die Zeit basato solo sull’austerity.
A cominciare dal taglio della storica «tassa di solidarietà» fino a oggi utilizzata per colmare il gap finanziario fra i Land ricchi e poveri: dovrà essere eliminata entro il 2027. Per finire con la totale retromarcia sulla svolta ecologica; nel Docup di Lindner spicca la richiesta di stop al ruolo di pioniere delle emissioni zero nell’Ue assunto dalla Germania. In pratica in sole 18 pagine il ministro leader del partito liberale smonta gli ultimi cardini sociali rimasti al Paese per far quadrare il bilancio 2025 che sarà chiamato a presentare fra due settimane.
«Il piano di Lindner è retorica neoliberista» bolla il deputato socialdemocratico Nils Schmidt mentre il capogruppo Spd, Martin Rosemann, denuncia la «provocazione» esibendosi nella lavata di capo al segretario di Fdp in Parlamento. «Qui non servono documenti dirompenti ma un’azione comune per mettere in sicurezza l’economia. Soprattutto, non abbiamo bisogno di un’opposizione interna al governo».
Infine il ministro viene bacchettato dai Verdi: «Il suo documento è solo una cortina di fumo. Si occupi piuttosto del bilancio» replica seccamente il numero due della delegazione dei Verdi al Bundestag, Andreas Audretsch.
Più che spiegare ai deputati la netta «inversione di tendenza della politica attuale» del governo Scholz auspicata nel suo Docup, Lindner se la prende con la fuga di notizia che ha reso pubblico il suo piano prima del tempo. «Avrei preferito discuterlo prima negli ambienti ristretti dell’esecutivo» precisa restituendo il nodo del problema che non è tanto la sua (abituale) richiesta di tagliare welfare e ambiente ma che mancano dieci mesi alle elezioni federali e il suo scivolone è già la nuova arma dell’opposizione.
«Urgono nuove elezioni. Il Docup di Linder è un certificato del suo divorzio dal governo» tuona Thorsten Frei, capogruppo dei democristiani al Bundestag, con il leader della Csu, Markus Söder, altrettanto tagliente: «Governo imbarazzante: sono uno contro l’altro. Alle urne, prima possibile».
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