«Voglio fare il criminologo!» afferma con la sicurezza di chi non ne ha mai incontrato uno, il ragazzo intervistato in primo piano. Un altro immagina una grande riforma fiscale che possa restituire se non il futuro almeno qualche modesta sicurezza previdenziale. Al classico Manzoni di Milano i figli della borghesia intellettuale si arrampicano sulla necessità di una maggiore e migliore socialità, rivendicando diritti e dimenticando i doveri connessi ai privilegi di cui godono. Uno se la prende con la classe politica ma la sua voce suona come quella di un attore teatrale che calzi le cuffie dell’eterodirezione: artificiosa, abitata da...