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La cultura per la ricostruzione

Arci «Non basta la spinta emotiva»

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 3 settembre 2016

Come accadde già dopo i due terremoti che colpirono L’Aquila e l’Emilia, la scelta di campo attraverso cui si articoleranno le azioni di solidarietà dell’Arci è e sarà una scelta per la cultura, per tenere salde le radici comunitarie di quei luoghi, per la socialità, con una particolare attenzione a persone anziane e a bambine e bambini. Per questo abbiamo deciso di chiamare la campagna di raccolta fondi che abbiamo lanciato immediatamente dopo la tragedia terribile del sisma nel centro Italia «La cultura per la ricostruzione».

Fare cultura nell’emergenza significa porre fondamenta per attività e buona socialità nel futuro, significa ridare vita e anima alle comunità, significa sostenere il protagonismo delle persone affinchè la ’ricostruzione’ sia il più possibile partecipata, condivisa, trasparente. Fino ad ora abbiamo agito così e continueremo in questo modo a declinare concretamente la solidarietà dell’Arci, valore e sentimento che l’associazione ha nel proprio Dna e che ha portato, come in passato, tutto il nostro movimento associativo ad attivarsi subito in questi giorni in centinaia di nostri circoli attraverso l’organizzazione di numerose iniziative.
Sappiamo per esperienza che, dopo la prima spinta emotiva e l’enorme attenzione mediatica immediatamente successive al fatto, ci saranno mesi e mesi in cui, a riflettori spenti o voltati da un’altra parte, ci sarà bisogno, oltre che di dare risposte ai bisogni materiali, di riaccendere l’interesse, l’attenzione, il pensiero. E questo è possibile anche attraverso attività culturali e cura di relazioni sociali sane.

Ci siamo dati l’obiettivo di sviluppare, attraverso i fondi che riusciremo a raccogliere, un progetto (sulla base, ovviamente, delle sollecitazioni dei territori interessati e in collaborazione con gli Enti Locali, le istituzioni scolastiche e culturali, i soggetti del terzo settore e i cittadini) che si realizzerà attraverso il lavoro coordinato tra i comitati regionali Arci del Lazio, dell’ Umbria e delle Marche e i Comitati territoriali di Rieti, Perugia e Ascoli Piceno.

Stiamo già raccogliendo la disponibilità di molti artisti per organizzare eventi di vario tipo (il teatro, la musica, che sono elementi fondanti delle attività dei nostri circoli in tutta Italia).

A breve tornerà attivo il Bibliobus che a L’Aquila svolse un grande lavoro. Un intervento itinerante, che necessita innanzitutto di donazioni di libri e che avrà come obiettivo principale quello di contribuire a rianimare i servizi educativi e culturali spazzati via dal sisma.

In questa prima fase, nei campi di accoglienza, metteremo in piedi un’attività di programmazione cinematografica per ragazzi e famiglie. E potrebbe essere interessante successivamente, in collaborazione con la nostra Unione dei Circoli cinematografici (Ucca), poter lavorare a progetti per la memoria, cercando di coinvolgere importanti autori e registi. Sappiamo infatti che raccontare attraverso le immagini può aiutare a superare i traumi e ricostruire coscienza collettiva. Siamo solo all’inizio di quell’attività di solidarietà che la nostra associazione, i nostri circoli, i nostri soci sono in grado di dare. Cercheremo di farlo al meglio possibile con la modalità che a noi più piace: una pratica della cultura, popolare e partecipata.

Per chi volesse contribuire con donazioni, i versamenti vanno fatti sul c/c intestato ad Arci presso Banca Popolare Etica, IBAN IT 36 A 0501803200 000000000041, causale “Terremoto Centro Italia”.

Per informazioni sulle nostre attività nelle zone terremotate terremotocentroitalia@arci.it

* presidente nazionale Arci

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